1850 - 1922
Note sintetiche
Scheda
Carlo Alberto Pizzardi, Nato il 4 dicembre 1850 dall’unione di Luigi Pizzardi - primo sindaco di Bologna dopo l’unificazione al Regno d’Italia - con la marchesa Maria Antonietta Mariscotti Berselli, rappresenta l’apice e al tempo stesso la decadenza di una delle famiglie protagoniste della storia di Bologna nel XIX secolo. Di nobiltà recente (ottennero il titolo di marchesi solo nel 1833), quella dei Pizzardi fu una parabola economica tipica della stagione ottocentesca la cui ricchezza si fondava principalmente sulla gestione di terre distribuite in massima parte nei territori di Castel Maggiore, San Marino di Bentivoglio e Santa Maria in Duno. Alla morte di Luigi (1871) il patrimonio famigliare venne inizialmente diviso tra i tre figli maschi Francesco, Camillo e Carlo Alberto, ma quest’ultimo fu l’unico a mostrare capacità imprenditoriali. Il fondamentale disinteresse di Francesco e l’incapacità gestionaria di Camillo determinarono, tra gli anni 1882-1885 un momento di seria difficoltà per la famiglia che si vide costretta a vendere la residenza cittadina di Palazzo Legnani-Pizzardi in via Farini.
Venne quindi deciso di affidare al solo Carlo Alberto la gestione delle terre della pianura e questi ruscì a risanare il patrimonio famigliare, avviando anche una serie di bonifiche nelle risaie del bentivogliese, zona alla quale era particolarmente affezionato. Fu qui infatti che Carlo Alberto decise di trascorrere gli ultimi anni di vita, avviando la ristrutturazione dell’antico castello di Bentivoglio - i cui lavori furono affidati all’amico Alfonso Rubbiani e al cui interno allestì anche una scuola e un asilo per i bambini del paese - mentre sulla riva opposta del canale Navile fece costruire la sua residenza, Palazzo Rosso. Nel solco della tradizione filantropica ottocentesca - i membri della famiglia avevano sostenuto le principali iniziative benefiche di Bologna - Carlo Alberto dedicò parte del suo patrimonio alla edificazione, nel 1906, dell’Ospedale di Bentivoglio e contribuì ad avviare, grazie a una donazione a favore dei malati di tubercolosi, la costruzione dell’Ospedale Bellaria. Alla fine del primo conflitto mondiale Carlo Alberto - unico membro della famiglia ad essere giunto alle soglie del XX secolo, solo e senza eredi - si rese conto che il mondo ottocentesco che aveva fatto da cornice all’intera storia della famiglia si era dissolto e forse anche in questo si può leggere la scelta di cedere progressivamente l’ingente patrimonio all’Amministrazione degli Spedali di Bologna. Tra il 1919 e il 1922, anno della morte, donò prima le terre, poi tutti i beni mobili e immobili, designando proprio erede universale l’Ospedale Maggiore di Bologna, a cui andarono tutte le restanti sostanze, compreso il palazzo di via Castiglione, ultima residenza cittadina della famiglia, divenuta sede dell’Amministrazione centrale degli Spedali. A riprova della scelta di umiltà e solitudine che aveva caratterizzato gli ultimi anni della sua vita Carlo Alberto lasciò scritto nelle sue ultime volontà di essere seppellito “nel Cimitero del Comune o della Parrocchia ove accadrà la mia morte, in campo aperto, come ai poveri si dà”. Là riposò fino al 1932 quando la sua salma venne traslata in una tomba appositamente costruita sotto la cappella oratorio del nuovo Ospedale Pizzardi in località Bellaria.
Elena Musiani
Texte en français. Carlo Alberto Pizzardi, né le 4 dicembre 1850 de l’union de Luigi Pizzardi - le premier maire de Bologne après l’unification du Royaume d’Italie - avec la marquise Maria Antonietta Mariscotti Berselli, représente le sommet et en même temps la décadence d’une des familles protagonistes de l’histoire de Bologne au XIXe siècle. De noblesse récente (ils ont obtenu le titre de marquis seulement en 1833), celle de la famille Pizzardi a été une situation économique tipique du siècle, dont la richesse se fondait principalement sur la gestion des terres distribuées pour la plupart à Castel Maggiore, San Marino de Bentivoglio et Santa Maria in Duno. Son père Luigi étant mort, le patrimoine de famille est au départ divisé entre les trois frères Francesco, Camillo et Carlo Alberto, mais ce dernier est le seul à montrer des compétences dans les affaires. Le manque d'intérêt de Francesco et l’incapacité de gestion de Camillo déterminent, entre les années 1882-1885, une période de difficultés sérieuses pour la famille qui est forcée à vendre la résidence en ville, le Palazzo Legnani-Pizzardi situé en Via Farini. La gestion des terres de la plaine est donc assignée à Carlo Alberto et il réussit à assainir le patrimoine de famille, en commençant aussi une série d'assèchements dans les rizières dans le territoire de Bentivoglio, région à laquelle il s'était particulièrement attaché. Ici Carlo Alberto décide de passer les dernières années de sa vie, en commençant la remise en état de l'ancien château de Bentivoglio – dont les travaux sont assignés à l'ami Alfonso Rubbiani et à son intérieur il aménage même une école et une crèche pour les enfants du village – tandis que sur l'autre rive du canal Navile il fait construire sa résidence, Palazzo Rosso. En suivant la tradition philanthropique du XIXe siècle – les membres de sa famille ayant soutenu les principales initiatives bénéfiques de Bologne – en 1906 Carlo Alberto consacre une partie de son patrimoine à l'édification de l'Hôpital de Bentivoglio et, grâce à une donation en faveur des malades de tuberculose, il contribue à la construction de l'Hôpital Bellaria. À la fin de la première guerre mondiale, Carlo Alberto – unique membre de la famille vécu jusqu'au début du XXe siècle, seul et sans héritiers – se rend compte que le monde du siècle précédent qui avait servi de cadre à sa famille n'existait plus et peut-être c'est aussi pour cela qu'il choisit de céder progressivement le gros patrimoine à l'Administration des Hôpitaux de Bologne. Entre 1919 et 1922, quand il meurt, il donne ses terres, ensuite tous ses biens meubles et immeubles, en désignant comme son héritier universel l'Hôpital “Maggiore” de Bologne, qui obtient donc toutes les restantes substances, compris le palais situé en Via Castiglione, dernière résidence citadine de la famille, devenue siège de l'Administration centrale des Hôpitaux. Comme preuve de son choix d'humilité et de solitude pendant les dernières annnées de sa vie, Carlo Alberto exprime le désir d'être enterré “dans le Cimetière de la Ville ou de la Paroisse où aura lieu ma mort, en terrain ouvert, comme tous les pauvres”. Il repose ici jusqu'en 1932, quand son corps est transféré dans un tombeau construit exprès au-dessus de la chapelle oratoire du nouvel Hôpital Pizzardi en localité Bellaria.
M. C. Marchetti, C. D’Onofrio, Palazzo Legnani-Pizzardi, Bologna, Grafis, 1991; P. Busi, E. Musiani (a cura di), Famiglia e potere a Bologna nel lungo Ottocento: i Pizzardi, Bologna, Bononia University Press. Traduzione in francese di Chiarella Leonardo, De Nardis Caterina, Di Paolo Francesca, classe 3^Q Liceo Luigi Galvani Bologna.
Opere









Pizzardi Carlo Alberto
lapide



Eventi

Pane, pasta e riso a Bologna
1796 | 1915


L'economia di Bologna | Un percorso in Certosa
1801 | oggi

Settanta celebrita' dimenticate
1827 | 1964


Il Salone del Risorgimento di Luigi Pizzardi
1861 | 1871


Bologna e la Grande Guerra
1914 - 1919
Luoghi

Bologna nel Lungo Ottocento
1796 | 1915

Bologna nella Grande Guerra
1914 | 1919

Bentivoglio, (BO)
1796 | 1924




Palazzo Comunale o d'Accursio
È stato a


Palazzo Legnani Pizzardi
È stato a

Persone

Belvederi Gaetano
Bologna, 1872
Artista incaricato

Busi Luigi
Bologna, 31 Maggio 1884
Artista incaricato

Pizzardi Luigi
Bologna, 3 Settembre 1871

Rubbiani Alfonso
Bologna, 26 Settembre 1913
Artista incaricato

Filopanti Quirico
Bologna, 18 Dicembre 1894
Ha lavorato con
