Schede
Il palazzo, ubicato in via Castiglione 29, fu acquistato dal marchese Carlo Alberto Pizzardi (1850-1922), benefattore della sanità bolognese e figlio di Luigi, primo sindaco di Bologna dopo l’Unificazione, che decise di farne la propria residenza. I lavori di ristrutturazione e abbellimento, voluti dal nuovo proprietario, si protrassero dal 1894 al 1897. Gli interventi furono affidati all’amico Alfonso Rubbiani e ai suoi collaboratori del gruppo Aemila Ars. Le decorazioni sono uno degli esempi più riusciti del Liberty bolognese. Di straordinaria rilevanza sono i fregi di Achille Casanova, dipinti lungo le pareti. Si segnalano inoltre gli interni dell’appartamento al primo piano, progettati dallo stesso Rubbiani insieme ad Augusto Sezanne, eseguiti poi dall’ebanista Vittorio Fiori. Il palazzo cinquecentesco fu l’ultima residenza cittadina della famiglia Pizzardi e oggi è sede dell’Amministrazione centrale degli Ospedali di Bologna.
Il giardino | L’area esterna all’edifico rispecchia il gusto del marchese Carlo Alberto Pizzardi, fortemente orientato verso lo stile Liberty innestato su edifici tardo-rinascimentali. Anzi è probabile che il marchese abbia avuto parte attiva nel sistemare l’ampio giardino, una delizia verde di mille metri quadri. Il Pizzardi infatti, proprietario di vasti latifondi nella pianura bolognese che seguiva moto da vicino, doveva possedere conoscenze agronomiche pari ai suoi interessi artistici. Tra il verde si possono ammirare alcune piante, spettacolari per foggia e dimensioni, poco diffuse all’epoca nei giardini patrizi della città. Tra queste spiccano un pittosporo e un agrifoglio «alberizzati» e una grande sofora ricadente.
In collaborazione con Diverdeinverde.