Schede
Carlo Alberto è qui ritratto durante il suo ritiro a Oporto, città in cui morì dopo aver abdicato in favore del figlio Vittorio Emanuele. L'ex monarca appare affaticato e precocemente invecchiato, psicologicamente sopraffatto dal fallimento delle sue iniziative politiche e militari; e mentre medita sugli scritti del Gioberti, guarda la riproduzione litografica del figlio in cui ripone le future speranze per la realizzazione dell'indipendenza italiana. Il quadro fu realizzato intorno alla metà del settimo decennio del XIX secolo: il tema rievoca con eloquenza come il successo dell'unificazione d'Italia compiuto da Vittorio Emanuele II risieda nella grande sconfitta paterna. Antonio Puccinelli, dal 1861 professore di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, aveva già recuperato in precedenti opere, quali Ritratto della nobildonna Morocchi e Ritratto della marchesa Albergati, la ritrattistica illustre priva di accenti retorici instaurata da Francesco Hayez. Le novità stilistiche puccinelliane, inconsuete per l'ambiente artistico bolognese, fermo sul recupero della tradizione secentesca e tardo-settecentesca locale, si basano su un recupero di schemi compositivi e stilemi quattrocenteschi. Ciò si esprime qui nella razionalizzazione geometrica degli spazi, nella resa formale asciutta e lineare degli oggetti e del protagonista, mentre la luce, chiara e diretta, mette in rilievo l'ambiente sobrio ed i particolari decorativi.
Claudia Collina
Olio su tela, cm 250 x 168. storia: donato da C.A. Pizzardi al Municipio di Bologna per il Museo del Risorgimento nel 1920 viene collocato nelle sale adiacenti alla Sala Consigliare di Palazzo d'Accursio, precisamente nell'ingresso, dove è documentato nel 1928. Entra al Museo Civico del Risorgimento nel 1932. Bibliografia: Claudia Collina, Claudio Poppi; Collezionisti a Bologna nell’Ottocento. Vincenzo Valorani e Luigi Pizzardi, cat. della mostra, Bologna 1994.