Salta al contenuto principale Skip to footer content

Agostino Salina

28 Agosto 1830 - 14 Gennaio 1906

Scheda

"Il 14 gennaio è morto in Bologna il conte Agostino Salina, nato in quella città il 28 agosto 1830. Fu uomo operoso che, non soltanto dedicò per mezzo secolo la propria attività alle pubbliche amministrazioni, ma fu altresì intelligente ed appassionato mecenate e cultore dell'arte musicale. Da pochi mesi aveva rinunziato all'ufficio di vice-presidente della Direzione degli spettacoli a quel teatro Comunale – ne è presidente il Sindaco pro tempore – dopo averlo tenuto per più di trent'anni, durante i quali furono messi in scena a quel teatro spettacoli di straordinaria importanza. Per un minore periodo di tempo presiedette altresì la Società del Quartetto, e da quando, per amore di non opportune novità, si volle dare il commiato all'antico Consiglio direttivo, la Società non ha davvero prosperato. Nel 1859 fu deputato all'Assemblea delle Romagne; nel 1866 assessore alla Giunta presieduta dal conte Gioacchino Pepoli; presiedeva ancora gli Asili infantili, il Monte di Pietà ed altre amministrazioni cittadine. Dal suo primo matrimonio con una marchesa Mazzacorati ebbe un figlio, il conte Luigi Salina, esso pure appassionato musicista ed autore di varie composizioni." (Testo tratto da "Ars et Labor - Musica e musicisti - rivista mensile illustrata", Ricordi, Milano, 1906).

Agostino Salina fu eletto deputato all'assemblea costituente delle Romagne nel 1859. Successivamente prese parte all'Amministrazione del Comune di Bologna fino al 1868 come consigliere e assessore e ricoprì numerosi incarichi in altre pubbliche amministrazioni tra cui dal 1864 quella del Monte di pietà, dove ricoprì per anni la carica di Presidente. Agostino Amorini Bolognini ed il nipote Agostino Salina scelsero Leopoldo Lambertini quale amministratore del Collegio Venturoli: questi aveva diretto i lavori di restauro della cappella di famiglia in San Petronio (1875-79). Molto legato alla storia della propria città, insieme al fratello Francesco sono protagonisti di diverse cessioni e donazioni del loro patrimonio sia alla Biblioteca dell'Archiginnasio (libri e medaglie) che per i musei universitari (minerali).

Il matrimonio con Amalia Mazzacorati nel 1856 fu occasione per una sontuosa festa. Così la ricorda la rivista "Teatri, arti e letteratura" del 14 agosto: "Correva lusinghiera una voce che in occasione delle nobilissime nozze Mazzacurati-Salina avvenute il di 28 dello scorso luglio, dovesse aver luogo una festa campestre nella splendida e grandiosa villa di Camaldoli, di recente acquistata dal N.U. Marchese Giuseppe Mazzacurati, padre alla coltissima ed amabile sposina. Prendeva poi maggior fondamento la popolar voce dall'affrettato ritorno di Francia del giovane Marchese Augusto Mazzacurati, che tenerissimo della diletta sorella, sentiva vivissimo nell'animo la gioia per un sì bene assortito connubio. Ed in vero non furono vane le concepite lusinghe; perchè nella successiva domenica, 3 corrènte agosto, 20.° anniversario della nascita della sopra lodata signora Marchesa Amelia, congiunta in matrimonio all'egregio giovane signor Conte Agostino Salina, nelle ore pomeridiane un'immensa e continua folla di cittadini d'ogni ordine dirigevasi alla volta della ricordata villa, poco più che un miglio distante dalla città, fuori dell'amenissima porta S. Stefano. Aprivasi il predisposto divertimento colla successiva ascensione di alcuni aereostati, che, come sdegnassero di allontanarsi da quel grazioso centro, dopo essersi bene elevati, e fatta di sé bella e splendida mostra, quasi tutti vennero a ricadere presso al luogo di partenza. Intanto l'eccellente Concerto, messo a foggia di Banda, e diretto dal bravissimo dilettante suonatore di tromba sig. Antonelli, eseguiva maestramente sceltissimi pezzi di musica. Imbruniva sì il giorno; ma in quel vasto delizioso recinto non succedeva la notte; che tanta e tale era la copia de' vari lumi con arte incantatrice disposti da vincere di gran lunga le notturne tenebre." Nel 1861, anno della morte della prima moglie, sposa in seconde nozze Marianna Malvezzi de' Medici (1843 - 1920), per questa occasione viene edito un libretto commemorativo a firma di Carlo Pepoli.

Nel 1887, per volontà testamentaria del marchese Agostino Amorini Bolognini, ottiene l'aggregazione dei cognomi delle due famiglie. Muore il 14 gennaio 1906. Il giorno dopo il Sindaco di Bologna Giuseppe Tanari ne commemora la scomparsa durante una riunione del Consiglio comunale. E' sepolto nella cappella di famiglia collocata nella Sala del Colombario della Certosa di Bologna.