Scheda
Marchese, figlio di Luigi (1820-1904), deputato di Castel San Pietro all'Assemblea delle Romagne, senatore dal 1861, fu studioso di agricoltura e autore della relazione riguardante la provincia bolognese nell'inchiesta agraria di Stefano Jacini (1877-1885). Giuseppe Tanari fu in gioventù ufficiale di marina: imbarcato sulla Vettor Pisani, tra il 1871 ed il 1873 effettuò la circumnavigazione del globo. Fu un viaggio di 48.000 miglia, di cui 40.000 compiute a vela, che durò 440 giorni. In quei 27 mesi vennero toccati 41 porti. La corvetta andò anche alla ricerca degli esploratori italiani Odoardo Beccari e Luigi Maria D’Albertis che si erano avventurati in Nuova Guinea e di cui non si avevano più notizie. Furono ritrovati proprio dall’equipaggio della Vettor Pisani nel 1872. La corvetta fu anche la prima nave a solcare lo Stretto di Torres, tra l’Australia e la Nuova Guinea. Come spesso facevano ufficiali e marinai in occasione di questi viaggi, anche il giovane Tanari lasciò un diario, a tutt’oggi manoscritto, conservato ora presso la Biblioteca dell’Archiginnasio, nel Fondo Speciale Tanari. Si dedicò poi agli affari.
Consigliere comunale di Bologna dal 1899, fu Sindaco dal 30 gennaio 1905 al 4 luglio 1906, quando rassegnò le dimissioni in seguito alla convalida della sua elezione a deputato di Castelmaggiore. Nella seduta del 4 luglio 1906 il Consiglio lo nominò assessore anziano e nella seduta del 2 luglio 1908, in seguito alle elezioni parziali, la nomina fu confermata. Venne eletto nuovamente Sindaco nella seduta del 4 febbraio 1910, ma la nomina venne annullata per incompatibilità con la carica di deputato. Rieletto Sindaco il 21 novembre 1910, previa tempestiva rinunzia alla carica di deputato, rimase in carica fino al 25 luglio 1911, dimettendosi per ragioni di salute. Confermato deputato nel 1909 per Bologna I, fu nominato senatore nel 1914. Durante la guerra mondiale tenne la presidenza del Comitato di azione civile, del Comitato bolognese per l'assistenza agli invalidi e storpi di guerra e - dopo Caporetto - del Comitato per l'assistenza ai profughi. Nel 1911 elargì una donazione di cinque milioni e seicentomila lire all’Università, particolarmente in favore della Facoltà di Agraria: il più cospicuo donativo mai pervenuto all’Ateneo bolognese in otto secoli e mezzo di vita.
Fra le sue benemerenze come sindaco, una delle maggiori è l'impulso da lui dato alla costruzione di case popolari nelle nuove zone periferiche della Bolognina, dei Crociali, delle Lame. Promosse la fondazione dell'Istituto autonomo per le case popolari e lo presiedette dalla fondazione avvenuta nel 1906 fino al 1913. All'edilizia cittadina contribuì con quattordici edifici scolastici; con due nuovi acquedotti, quello di Borgo Panigale e quello di S. Ruffillo; coll'apertura del viale XII giugno, l'isolamento di San Francesco, il nuovo mercato frigorifero di via Ugo Bassi, l'allargamento di via Rizzoli (che diventò la più moderna e centrale arteria della nostra città); con l'isolamento del palazzo del Podestà, col completamento di via Irnerio, con l'inizio del monumento al Carducci, con la formazione della piazza Umberto I, demolendo il panificio militare; con la sistemazione della piazza della Montagnola, con l'apertura di via Dante. Dette contributi al Comitato per Bologna storico-artistica, i quali permisero i restauri al palazzo di Re Enzo, a quello dei Notai, al salone del Podestà, al palazzo d'Accursio, che fu isolato dalle vecchie botteghe che gli erano addossate in via Asse. L'incremento delle entrate e la cura costante nel frenare le spese permisero di compiere la maggior parte di questi lavori con avanzi di bilancio, senza creare nuovi debiti, cioè senza gravare i contribuenti futuri. (Ghigi 1937).
L'epigrafe incisa sulla tomba di famiglia collocata nell'ingresso nord tra Campo Carducci e Sala del Colombario alla Certosa di Bologna, recita: 1852 1933 / QUI RIPOSA NELLA PACE DEL SIGNORE / IL MARCHESE GIUSEPPE TANARI / MINISTRO DI STATO E SENATORE DEL REGNO / EREDE DI UNA LUMINOSA TRADIZIONE DI PATRIOTTISMO / LO STORICO NOME DELLA SUA FAMIGLIA / RAVVIVO' DI NOVELLO SPLENDORE / PRECURSORE DEI TEMPI NUOVI / TENNE IL GOVERNO DELLA SUA BOLOGNA / CON ARDENTE PASSIONE D'ITALIANO / ANTIVEGGENDO I LUMINOSI DESTINI DELLA PATRIA / QUANDO PIU' CHE LONTANE IMPREVEDIBILI / ERANO / LA GUERRA VITTORIOSA E LA RIVOLUZIONE REDENTRICE / VESSILLIFERO DELLA RINASCITA / DIEDE / ALLA GRANDE OPERA DI RICOSTRUZIONE NAZIONALE / VOLUTA DAL DUCE / ILLUMINATO ED ASCOLTATO CONSIGLIO / CON UN FERVORE DI FEDE / CHE PARVE PRIVILEGIO DI ETERNA GIOVINEZZA
Mirtide Gavelli
Testo realizzato nel 2013, ultima modifica 16 aprile 2021. Bibliografia: Agostino Bignardi, Dizionario biografico dei liberali bolognesi 1860-1914, Bologna, Bandiera, 1956, pp. 50-51; Alessandro Ghigi, Giuseppe Tanari, Bologna, Zanichelli, 1937. Sui viaggi della Vettor Pisani: Giovanni Del Drago, Cenni sull’ultimo viaggio della R. Corvetta Vettor Pisani, Roma, Società Geografica Italiana, 1885; Enrico Serra, Viaggio di circumnavigazione della “Vettor Pisani” (comandante G.Palumbo), anni 1882-85, Roma, Forzani, 1886; Tra meridiani & paralleli : viaggio intorno al mondo della corvetta Vettor Pisani, 1882-1885, Imola, Duerre, 1998.