Schede
Il monumento è dedicato al conte Ercole Orsi (1721 - 1803), figlio di Nicolò ed ultimo erede di una tra le più antiche famiglie nobiliari bolognesi. Grande bibliofilo e collezionista di stampe relative alla storia bolognese, ricoprì anche numerosi incarichi nelle magistrature e nell’esercito pontificio. Il dipinto venne eseguito da Antonio Basoli, uno dei pittori più importanti attivi a Bologna tra sette e ottocento. L'artista rappresenta un sarcofago posto sotto una finta arcata al di là del quale si intravede un paesaggio boschivo disseminato di monumenti antichi quali obelischi e steli egizie, sarcofagi medievali oltre ad un’urna cineraria posta sopra una colonna greca. Il sarcofago è arricchito dalla raffigurazione di cigni, elmi e strumenti musicali. Alla sua sommità sono accovacciate due civette. Quest’opera è considerata una delle più importanti tra le tombe dipinte conservate in Certosa sia per la fama dell'esecutore sia per la ricchezza compositiva ricca di innumerevoli particolari allegorici. Parte della fama della Certosa va proprio per le tombe dipinte e la presenza nei monumenti funebri dello sfondato boschivo e architettonico: tali elementi rimarranno caratteristiche uniche nell'Europa neoclassica. Purtroppo oggi possiamo solo ammirarne una piccola parte poichè moltissimi sono andati perduti a causa del degrado e delle distruzioni avvenute nei decenni successivi.
Riportiamo un brano tratto dalle descrizione del monumento inclusa nella Collezione scelta dei Monumenti Sepolcrali del Comune Cimitero di Bologna. edita da Natale Salvardi nel 1825. “...Trasse lunghi i suoi giorni sino all'età di anni 82, che piamente nell'anno 1803 chiuse qui in terra, dove nel nostro Cimitero Comunale alle ceneri sue la religiosa figliuola Contessa Amalia Domenicana dell'ex convento di San Guglielmo, eresse un monumento che fu dipintura dell'eccellente Professore degli Elmenti d'Ornato in questa Pontificia Accademia di Belle Arti Antonio Basoli.
Roberto Martorelli