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Calisto Zanotti Cavazzoni

1825 - 5 Agosto 1857

Scheda

Calisto Cavazzoni Zanotti è imparentato con Eustachio Zanotti (1709 - 1782) che aveva scritto, tra le altre cose, un Trattato teorico-pratico di prospettiva (1776) e Giampietro Zanotti Cavazzoni (1674 - 1765) che fu tra i membri fondatori dell'Accademia Clementina - entra in Accademia a 15 anni. Studia ornato con Basoli (1774 - 1848) e prospettiva con Cocchi. Riceve numerosi premi scolastici per Ornato (1841, 1842, 1843, 1844) e Prospettiva (1843). Nel 1843 partecipa all'esposizione accademica con "Una prospettiva all'acquarello" e nel 1844 porta tre disegni di prospettiva, sempre all'acquerello: "L'interno di un luogo sepolcrale; Alcuni edifizi gotici diroccati; Una Sala nobile di soda architettura". Nel 1845 ottiene il piccolo premio Curlandese di Prospettiva con Interno di un magnifico bagno arabo, ora al MAMbo, e che in larga misura corrisponde all'acquerello nella fotografia appartenuta a Belluzzi. Nel 1846 espone alla mostra accademica Una prospettiva all'acquarello colorito rappresentante l'esterno del Castello Conzalvo [sic] al chiaro di luna nel momento della gran festa descritta nel Romanzo Ettore Fieramosca, e, nel 1847, Il Tempio di Salomone nel giorno della consacrazione, e nel momento in cui discende la nube "misteriosa" (un bozzetto del quale è a Milano), che gli vale il premio di Prospettiva, ottenendo il pieno consenso della commissione: "Invenzione bellissima. Esecuzione maestrevole. Effetto magnifico. Premiato a pieni voti l'autore [...]"; quello stesso anno Zanotti si aggiudica, tra l'altro, anche il premio accademico di Ornato in disegno (Una porta arcuata ad ingresso di un'Accademia di Belle Arti, con sua Serraglia, e con lo Stemma del Sovrano per sopraornato) ed è presentata la litografia Solennità del giorno 10 ottobre 1847 nell'aula magna dell'Accademia di Belle Arti per la consegna della marmorea effige di S.S. Papa Pio IX offerta in dono dai Romani ai Bolognesi (Lit. Angiolini, 1847), di cui tre esemplari sono nelle Collezioni della Fondazione Carisbo. Ancora nel 1850 si aggiudica il premio di Ornato in Accademia per Mobiglie per un gabinetto di ricevimento di una principessa (si veda Accademia di Belle Arti di Bologna 2012). Ai tardi anni Quaranta deve ricondursi anche l'acquerello al n. 29.

Nel 1850 è anche eletto "a pienezza di suffragi" prof. di Ornato nell'Accademia di Venezia. Bellentani lo cita spesso in coppia con Contardo Tomaselli (1827-1877), che è insieme a lui brillante studente di prospettiva, suo amico stretto, cognato e collega nell'impresa litografica I pittoreschi dintorni di Porretta (1850). Tomaselli è chiamato anch'esso a Venezia, probabilmente come aiuto di Zanotti, anche se dal 1856 ad affiancare Zanotti, ci sarà Ludovico Cadorin (1824-1892). Zanotti e Tomaselli insieme realizzano una serie di acquerelli su Bologna conservati in Archiginnasio (Archiginnasio, GDS, Disegni Autori Vari, cart. 12, nn. 101-110). In parallelo con l'insegnamento in Accademia Zanotti pubblica nel 1856 a Venezia, insieme a Federico Moja (1802-1885), suo collega alla cattedra di Prospettiva, un Trattato di prospettiva pratica per gli studenti e si dedica all'illustrazione della letteratura contemporanea: "[...] egli ti riproduceva le leggende di Walter Scott, di Manzoni e d'Azeglio". Svolge attività di decoratore murale -"[...] ricche son le pareti ove le sue visioni ebbero realtà; affettuosi e gentili gli album che a guisa di gemme i suoi peregrini pensieri rinchiudono". È Bellentani (1857) a informarci che lavora come decoratore a Bologna con Giuseppe Manfredi, nella chiesa di Santa Maria della Carità e a Venezia e in Veneto ("operò in quella città [Venezia, n.d.r.] e in altra del veneto, alcune grandiose decorazioni"), regione nella quale, d'altronde, lavora in tale veste anche Tomaselli. Due suoi acquerelli (scenn. 157 e 2451) sono conservati al Museo Teatrale Alla Scala. Muore prematuramente il 5 agosto del 1857 a Battaglia Terme.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia e fonti: Atti 1841, p. 36; Atti 1842, p. 28; Atti 1843, p. 34; Atti 1843, p. 52; Atti 1844, p. 37, 52; Atti 1845-1846, p. 73; Bellentani 1855, p. 63; Atti 1845-1846, p. 96; Atti 1847, pp. 52-53; Atti 1847, p. 71; Atti 1848-1851, p. 109; Bellentani 1858, pp. 75-76; Atti 1865, p. 22; Masini 1867a, pp. 28-29; Gatti 1896, p. 19; Belluzzi e Fiorini 1901, n. 67, p. 58; De Angelis 1938, tav. XXVI; Thieme-Becker 1947, vol. 36, p. 411; Servolini 1955, p. 854; Bottrigari 1960-1962, I, p. 244, III, p. 377; Tamburini Santucci 1976, p. 22; Museo Teatrale alla Scala, tav. 1386, p. 673; Bologna 1980, p. 264; Bologna 1992, pp. 120-122, 141-142; Giumanini 2002, p. 105; Accademia di Belle Arti di Bologna 2012, pp. 182-184. pp. 55, 73, 496. E' sepolto nella Tomba di famiglia collocata nel Chiostro I° di Ingresso della Certosa di Bologna.