Salta al contenuto principale Skip to footer content

Weber | carburatori

1922 | oggi

Schede

Discendente da una famiglia di artigiani meccanici svizzeri trasferitasi a Torino, Edoardo Weber (1889 - 1945) era stato assunto come operaio alla FIAT, diventando poi collaudatore di motori ed auto. Nel 1913 si era trasferito a Bologna come capo officina della filiale locale, poi, nel 1918, a Ferrara, con lo stesso compito. Tornato nel 1922 a Bologna aveva fondato, in società con l’ingegner Giulio Lancellotti ed i fratelli Donini, la Fabbrica Italiana Carburatori Weber che, nei primi decenni di vita, aveva avuto non pochi problemi, tanto da spingere Weber ad assumere in proprio la titolarità della Ditta. Questo nonostante la qualità dei suoi prodotti, come l’Econo-Super-Alimentatore, il capostipite di una lunga serie di carburatori adottati da FIAT, Maserati, Ferrari, Alfa Romeo, anche per i modelli destinati alle competizioni. Negli anni Trenta le innumerevoli vittorie ed il conseguimento di Record Mondiali di velocità dei veicoli con carburatori Weber avevano portato l’Azienda alla notorietà internazionale. Nel 1940 era stato inaugurato un nuovo stabilimento in Via Timavo con circa 400 operai.
 Gli anni della guerra avevano visto l’occupazione della fabbrica ed il decentramento a Bazzano della produzione, legata alle commesse belliche; infine, tragico epilogo, dopo la liberazione di Bologna, la scomparsa di Edoardo Weber, in circostanze mai appurate, il 17 maggio 1947.
 Per la ripresa dell’Azienda, salvatasi fortunosamente dai bombardamenti, ma in grandi difficoltà per la perdita del suo fondatore, aveva fattivamente contribuito la FIAT, assumendone la direzione come socio di maggioranza. A partire dal 1952 la Weber era diventava parte integrante della filiera di componentistica del gruppo torinese, confluendo quindi, nel 1987, in un’altra Azienda controllata, la Magneti Marelli.

Antonio Campigotto

Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016.