Ione

Ione

1871 ca.

Scheda

Luigi Serra (Bologna, 1846 - ivi, 1888), Ione, 1871 ca. Ubicazione: Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio, inv. F32464. Il dipinto fu presentato da Luigi Serra in occasione dell’esposizione della Protettrice del 1871, insieme a LauraIone è stato acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna nel 2008. Ne esiste anche un acquerello, forse preparatorio, esposto nel 1961 (Bologna 1961, n. 19) e nel 2012 (Crespellano 2012, p. 61). Il soggetto è tratto da Gli ultimi giorni di Pompei (1835) di Edward Bulwer-Lytton (1803 - 1873) o, probabilmente, dal popolare dramma lirico Ione, che ne fu tratto. Musicato da Enrico Petrella (1813 - 1877) su libretto di Giovanni Peruzzini (1815 - 1869) e rappresentato per la prima volta a Milano nel 1858, rimase in repertorio nei teatri italiani fino al 1924. Francesco Sapori definiva Ione “una scoltura colorata [...] forte, eloquentissima”; Zacchi ne evidenzia l’“esattezza dei contorni”, che mette in luce la “genialità del disegnatore” Serra. Il fortissimo impatto visivo, il taglio fotografico, rendono questo dipinto del 1871 di una modernità tale da non farlo sembrare troppo anacronistico nella sala dell’Aemilia Ars nel Museo della Storia di Bologna. Probabilmente il filo conduttore che tiene uniti i due fatti artistici è proprio il disegno, accuratissimo, frutto di un’educazione d’artista tradizionale - in Accademia e nel Collegio Venturoli - comune ai grandi pittori e disegnatori come Serra, come a decoratori quali Augusto Sezanne e Alfredo Tartarini.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Bologna 1983b, p. 217; Giumanini 2000, 196-197, 202; Bologna 2001-2002, pp. 30, 46, 49, tav. a p. 60. Bibliografia: Sapori 1918, tav. fuori testo; Sapori 1922, p. 10 e tav. a p. 113; Bologna 2003, pp. 23, 168; Rodella 2012, p. 30; Crespellano 2012, p. 116; Mazza 2014, pp. 186-189.

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