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Alfonso Modonesi

1873 - 1922

Scheda

Architetto e ingegnere, nasce a Bologna il 30 marzo 1873. Entra al Collegio Artistico Venturoli nel 1885. Figlio di Giuseppe, noto architetto, ottiene a Bologna la laurea di ingegnere civile alla Regia Scuola di Applicazione nel 1897, dopo aver, nel quinquennio 1892-97, goduto del Pensionato Artistico Angiolini, che si conferiva agli alunni più valenti del Collegio Venturoli. Nel 1900, dopo un biennio di studi consegue, all'Accademia di Belle Arti di Bologna, il diploma di architetto e nello stesso anno frequenta il corso di igiene applica all'ingegneria.

Dal 1899 al 1902 ricopre le funzioni di assistente alla cattedra di costruzioni nella Regia Scuola di Applicazione di Bologna e al contempo collabora con i più noti studi tecnici e artistici della città. Nel 1902 ottiene la carica di ingegnere capo della sezione Edilizia presso l'Ufficio tecnico municipale di Modena. La sua giù intensa attività si arricchisce della partecipazione a numerosi concorsi, nei quali ottiene sempre punteggi eccellenti, tra gli altri si segnala il progetto per la nuova sede della Cassa di Risparmio di Città di Castello, del 1901. Nello stesso anno gli viene assegnato il Premio Curlandese con il progetto di Scuola d'arte applicata all'industria. Nel 1905 insieme al Professor Arturo Prati presenta il Progetto per la facciata della Regia Accademia di Belle Arti di Bologna sulla nuova via Irnerio, che rimane una delle sue opere più significative. Nel marzo del 1905 è proclamato socio onorario dell’Accademia di Belle Arti di Modena, solo un mese più tardi è iscritto nell’albo degli accademici di merito dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Alla fine del 1905 vince il concorso per il posto di ingegnere capo all'Ufficio tecnico di Treviso, ove rimane fino al 1909. Nel frattempo partecipa anche a un concorso per il posto di ispettore edilizio sanitario presso il Municipio di Roma.

A Treviso il suo operato si esplica, oltre che nella cura e nello sviluppo del patrimonio pubblico, in un'intensa attività per committenti privati. Nel 1908 si dedica ad un nuovo concorso bandito dal Comune di Genova, per un posto di ingegnere capo della divisione dell'Ufficio dei Lavori Pubblici, concorso che lo vede vincitore ma, per motivi interni al Consiglio Comunale, gli sarà preferito un altro concorrente. Esito decisivo per la sua carriera è il concorso vinto nel 1910 per il posto di ingegnere capo dell'Ufficio tecnico municipale di Verona, ove rimane per un decennio. L’attività che conosciamo, ormai in dettaglio, gli vale numerose benemerenze e premi e gli garantisce la presenza nelle numerose commissioni incaricate di risolvere i problemi cruciali della città veneta, durante il secondo decennio del secolo. Alfonso Modonesi muore nel 1922. Oltre ai progetti presentati ai Premi Curlandesi, l'attività dell'architetto bolognese si limita a poche commissioni private e al progetto di ampliamento della Poliambulanza Felsinea e dell’edificio per la Scuola comunale dei Tracomatosi, prospicienti l'attuale Piazza dei Martiri e in parte distrutti dalla guerra.

Bibliografia: Giuliano Gresleri e Pier Giorgio Massaretti, Norma e arbitrio architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, Marsilio editore, Venezia 2001. Testo tratto da: Silvia Rubini (a cura di), Angelo Venturoli tra l'opera - il Collegio e la sua eredità, catalogo della mostra di Crespellano, Eta, Vignola, 2012