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I Carnevali dal 1882 al 1887

febbraio 1882 | 1887

Schede

Le fotografie del Fondo Belluzzi del Museo del Risorgimento riportano, nella didascalia, un errore di datazione: esse illustrano un perimetro all’aperto sicuramente situato in piazza Otto Agosto mentre consultando le cronache locali del tempo è possibile appurare che la “Fiera-Festival”, organizzata nell’ambito del Carnevale del 1883, si tenne nella palestra, gentilmente concessa dalla Società sportiva Virtus, (ex chiesa di Santa Lucia) in via Castiglione, luogo scelto per favorire l’affluenza di pubblico in caso di maltempo (“Gazzetta dell’Emilia”, 4 gennaio 1883; “La Rana”, 19 gennaio 1883).

La decisione venne contestata da più parti: la “Gazzetta dell’Emilia” lamentava che il locale era riparato ma senza dubbio «alquanto ristretto» mentre “l’Unione” e “La Stella d’Italia” prendevano posizione contro l’utilizzo ludico che veniva fatto di un luogo un tempo consacrato, in cui oltretutto erano tumulati i corpi di alcuni frati Barnabiti (“Gazzetta dell’Emilia”, 20 gennaio e 29 gennaio 1883). La Direzione della Società del Dottor Balanzone rispose vivamente all’accusa di profanazione diramando a mezzo stampa un comunicato in cui sosteneva che i «mortali avanzi dei Barnabiti» erano stati trasportati «nella sera del 26 agosto 1878 dalla soppressa chiesa di Santa Lucia al cimitero comunale» e passò al contrattacco incolpando i due periodici locali di voler danneggiare l’opera di beneficenza al quale il festival era consacrato (“Gazzetta dell’Emilia”, 29 gennaio e 30 gennaio 1883). Nonostante la polemica la fiera ebbe un buon successo: nella sera del giovedì grasso si registravano, infatti, oltre 4.000 presenze (“Gazzetta dell’Emilia”, 3 febbraio 1883).

Le riproduzioni, dunque, dovrebbero riferirsi a carnevali tenutisi altresì negli anni tra il 1882 e il 1887: dal 1881, infatti, la festa ebbe luogo in piazza Otto Agosto e dal 1888, per rivitalizzarne i fasti, subì una profonda trasformazione nell’allestimento, approntato in modo efficacemente vivace ed espressivo, ricco di elementi scenici pittoreschi, elaborati dai maggiori artisti dell’epoca, che raffiguravano veri e propri “Paesi di Cuccagna” di sicuro richiamo: nel 1888 quello di “Ungia ed Toc” (si vedano le foto 140-142) e, successivamente, quello di “Balanzola”, di “Tattersall”, ecc. (A. Cervellati, 1964, p. 307). Non è escluso che la manifestazione qui ritratta si sia verosimilmente svolta a ridosso di quella organizzata nel 1881 dal momento che, come è rilevabile dalle foto, ancora veniva sottolineata la straordinaria presenza dei lampioni a luce elettrica, a cui erano appesi volantini che ne richiamavano la rilevante novità, così come molto simili appaiono le decorazioni, i vari fabbricati entro cui erano alloggiati negozi, servizi di ristoro e ritrovi per intrattenimenti e la disposizione degli stessi.

Rossella Ropa

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna: angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.