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Fanteria - 117° e 118° reggimento, brigata Padova

Schede

Il 118° fanteria, assieme al 117°, costituiscono la brigata Padova, formatasi il 1° marzo 1915. Allo scoppio delle ostilità il 118° è alloggiato nei pressi di Chioggia, passando poi, in agosto, alle dipendenze della 25° divisione nel settore del fronte presso il paese di Castelnuovo. Il 21 ottobre, agli ordini della 16° divisione, il reggimento partecipa agli attacchi delle posizioni nemiche alle quote 85 e 77 a sud del monte Cosich (Monfalcone), subendo la perdita di 700 soldati e 18 ufficiali. Fino al 31 dicembre è un susseguirsi di attacchi e contrattacchi sulle stesse posizioni. Mandato nelle retrovie, attende a lavori di sistemazione difensiva sino al marzo del 1916, quando ritorna in prima linea di fronte a San Martino del Carso, dove sostituisce la brigata Sassari. Nel maggio, il 118° fanteria è in posizione sul Monte Altissimo di Nago (catena del Monte Baldo), contribuendo col 3° battaglione ad operazioni a passo Buole, monte Zugna. Tutta la Brigata viene poi inviata sull’altipiano d’Asiago dove concorre ad arrestare l’attacco austriaco che si era scatenato già dal 15 maggio e passato alla storia come la Strafexpedition, il 118° viene schierato per la difesa ad oltranza del monte Zovetto. Cessata la battaglia sugli Altipiani, dopo breve riposo, i reparti sono di nuovo in Carso presso il paese di Vermegliano prima e, dopo la presa di Gorizia, a Case Bonetti, e in questo settore del fronte rimane sino a dicembre del 1916. Fino a maggio del 1917, la Brigata Padova alterna turni di riposo e prima linea con la brigata Mantova, viene poi utilizzata per gli attacchi alle posizioni nemiche antistanti le quote 238 – 241 - 247 a sostegno della Decima battaglia dell’Isonzo, perdendo 1783 soldati e 74 ufficiali. La rottura del fronte a Caporetto ed il conseguente ordine di ritirata sorprende il 118° Fanteria sulle stesse posizioni, che vengono abbandonate per raggiungere il 7 novembre il Piave a Fossalta. Fino ad aprile del 1918, rimane in linea sul Piave, per essere poi inviato sull’Altipiano d’Asiago nel settore di Col d’Echele dove, in giugno, concorre a respingere l’ultima grande offensiva austriaca (battaglia del solstizio). Il 4 novembre 1918, al momento della entrata in vigore dell’armistizio, il 118° Fanteria inseguiva il nemico in rotta presso il paese di Grantorto e qui i suoi reparti si fermano.
Paolo Antolini