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Fanteria - 89° e 90° reggimento, brigata Salerno

Schede

Sede dei reggimenti in tempo di pace: Genova Distretti di reclutamento: Nola, Pinerolo, Pistoia Reggio Calabria, Roma, Siracusa, Sulmona, Teramo, Venezia, Voghera

Anno 1915
La Brigata il 22 maggio è nei pressi di Cividale, alle dipendenze della 8° divisione, il 29 appoggia l’azione delle truppe che attaccano il Mrzli e lo Sleme. La Salerno concorre alle operazioni di guerra sino al 5 giugno, poi scende a riposo; in luglio è di nuovo in prima linea, ma le difese nemiche del Mrzli sono su posizioni talmente efficaci da non consentire che modesti successi, pagati a caro prezzo.
Da agosto ad ottobre sono più volte ripetuti gli assalti alla linea avversaria, il giorno 21 un battaglione del 90° penetra nel caposaldo austriaco di quota 1100, riuscendo ad affermarsi; il giorno 24 tocca al 89° proseguire l’azione contro la quota 1360, l’ultima trincea nemica: i fanti compiono ogni sforzo per sorpassare il reticolato ma, battuti dal cannone e dalle mitragliatrici, debbono rientrare alle linee di partenza. L’azione è tentata il giorno 26 dal 90° che riesce ad espugnare alcuni elementi, tuttavia la reazione avversaria non consente di resistere dentro alle posizioni conquistate. Passata nelle retrovie, la Salerno rimane a presidiare la seconda linea sino a fine anno.

Anno 1916
Ai primi di marzo la Brigata Salerno viene spostata sull’Altipiano d’Asiago, l’11 aprile si schiera nel settore Osteria del Termine – Vezzena.
Il 15 maggio trovasi in prima linea quando il nemico lancia la sua offensiva (Strafexspedition): ad un intenso bombardamento segue un violento attacco di fanteria in un primo momento contenuto, poi ripetute riprese d’artiglieria fiaccano la resistenza dei fanti della Salerno che sono costretti a ripiegare; il 21 maggio per la caduta di importanti posizioni laterali, la Salerno è costretta ad arretrare ancora sino a giungere sul margine estremo dell’altipiano già presidiato dalle divisioni provenienti dall’Isonzo.
Praticamente annientata, ha perso 4213 soldati tra morti, feriti, dispersi, prigionieri, viene inviata a riposo in attesa dei nuovi complementi. In giugno la Salerno è di nuovo in linea e concorre alle azioni contro il monte Interrotto, Busa del Termine, Col del Rosso, senza ottenere particolari vantaggi.
Stabilizzatasi la linea sugli altipiani, la Brigata viene inviata in agosto sul fronte del Carso nel settore di Doberdò, il 14 settembre attacca le posizioni nemiche di Nova Vas conquistandole, tuttavia la successiva avanzata contro la quota 208 nord è inesorabilmente fermata. L’attacco contro la predetta quota è di nuovo sferrato il 10 ottobre, lo slancio porta i fanti ad occupare parte delle difese austriache ed il paese di Nova Vas, ma il prezzo di sangue pagato è talmente alto che la Salerno viene inviata a riposo.

Anno 1917
Fino a maggio la Brigata compie normali turni di trincea e riposo, poi il giorno 23 è chiamata a partecipare all’attacco contro la linea Fornaza - Stari Lovka – quota 289; la battaglia, aspra, continua fra attacchi e contrattacchi per tre giorni, sono conquistate e mantenute alcune posizioni verso Boscomalo (Hudi Log), il prezzo pagato è di 2319 soldati fuori combattimento.
Il giorno 19 agosto alla Salerno viene assegnato dal comando dell’armata l’obiettivo di sorpassare le difese di Flondar, verso l’Hermada; gli assalti sono portati con vigore e senza risparmio di energie, cade così il tunnel ferroviario della quota 43, ma ulteriori progressi sono impediti dai furiosi bombardamenti dell’ artiglieria avversaria. Il 28 agosto i superstiti della XI° battaglia dell’Isonzo ricevono il cambio e possono scendere a riposo.
In settembre la Salerno inizia il trasferimento nei pressi di Feltre; il 23 ottobre si trova nell’alto Isonzo quando il nemico rompe il nostro fronte a Caporetto, il comando supremo la invia a presidiare il monte Matajur.
Purtroppo gli avvenimenti dei giorni 25 , 26, 27 ottobre vedono i fanti della Brigata combattere contro forze notevolmente superiori, l’89° fanteria ripiega in disordine con soli 387 uomini, mentre del 90° sono in 400 a sfuggire all’accerchiamento della 12° divisione germanica. Praticamente annientata, la Brigata viene inviata a riordinarsi in attesa di ordini superiori a San Secondo Parmense.

Anno 1918
Il 18 aprile, di nuovo al completo degli effettivi, la Salerno passa alle dipendenze del II° Corpo d’armata destinato in Francia, il 12 giugno la Brigata è schierata nelle Argonne, sulla riva destra del fiume Aire. Sferratasi la grande offensiva tedesca del 15 luglio, prima contro l’8° divisione italiana (ala sinistra) poi contro la 3° (ala destra), i battaglioni della Brigata ripiegano con ordine sino ad occupare la linea del vallone di Courmas.
Nei giorni seguenti pur vacillando sotto il formidabile urto nemico, non si registrano altri ripiegamenti; il 23 luglio passa all’offensiva e rioccupa col 90° fanteria l’importante sperone del Bois Naveau.
Alla fine di settembre passa nel settore dell’Aisne, nella notte del 29 attacca con decisione il nemico, sorpassa le truppe coloniali francesi ed entra per prima nel villaggio di Chavonne, poi, alternando i reggimenti per sostenere sempre l’attacco, prosegue sino a Croix san Tete e Cour Soupir.
Bloccata dalla vivace reazione tedesca, solo il giorno 10 ottobre la Salerno riprende l’avanzata sino ad occupare la cresta dello Chemin des Dames. Il 21 ottobre riceve il cambio e può portarsi nelle retrovie, a riposo. Tornata in linea il 5 novembre, trova il nemico in grave crisi e può riprendere ad avanzare occupando diversi villaggi; all’alba del giorno 11 novembre reparti di cavalleria della Brigata e truppe della 121° divisione francese entrano a Rocroi, alle ore 11 dello stesso giorno cessano le ostilità.
Paolo Antolini