Schede
Assunto a 15 anni nella bottega del merciaio Gentili, Filippo Benfenati (1834-1900) ne aveva sposato la figlia, dando vita nel 1856 ad una Società a suo nome, iniziando nel 1864 a fabbricare oggetti per merceria in un nuovo opificio. Per divergenze con i soci, nel 1873, se ne era allontanato per alcuni anni, durante i quali aveva aperto in proprio una bottega per la lavorazione dell’ottone ed iniziato a produrre, nel 1876, scatole da carne per l’esercito in un altro stabilimento. Riavuto il controllo della Filippo Benfenati e C. nel 1882, egli aveva riunito le attività delle due fabbriche, le aveva riorganizzate ed ampliate, aumentando la gamma degli articoli di merceria, bottoni, fazzoletti e nastri, con bottoni, stellette e distintivi per militari, realizzando scatole di ogni tipo, gavette, secchi zincati. Nel 1889 era stato acquisito un terzo opificio dove si producevano portapenne. A Filippo Benfenati si deve anche la privativa di una “Macchina per la saldatura esterna ad immersione delle scatole metalliche per conserve alimentari”, rilasciatagli nel 1890, prova del buon livello tecnico raggiunto dalla sua produzione di conserve per l’esercito. Nel 1899 la fabbricazione di nastri e passamanerie era stata accomunata a quella dei portapenne in un unico stabilimento che utilizzava la stessa forza motrice, 2 motori a vapore e 4 idraulici, ed una forza lavoro di 114 unità, con 40 telai, per l’attività tessile e di 22 per i manufatti metallici.
Antonio Campigotto
Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016