Schede
Angelo Uggeri, nato nel 1754 e morto nel 1837, fu un abate di Milano, nonché architetto e amante delle antichità. Nel 1788 Uggeri, osservando i monumenti della via Appia, decise di studiarli e descriverli per coloro che amano le antichità di Roma; abbandonò poi il progetto per dedicarsi agli edifici più importanti e celebri che si trovano all’interno della Roma antica, con le cosiddette “Giornate pittoriche”. L’obiettivo dell’autore era dunque quello di parlare dei monumenti suddetti tramite il suo personale metodo basato sulle vedute pittoriche, le piante geometriche e le descrizioni storiche, in modo tale da dare uno sguardo complessivo e completo ai monumenti stessi. Egli ha inoltre aggiunto qualche tavola relativa ad alcuni materiali specifici, in modo tale da approfondire certi argomenti che possono accrescere la conoscenza, la forma e l’uso del monumento per i lettori. Infine, ha scritto un vocabolarietto per spiegare certi termini da lui utilizzati nel testo. I testi scritti da Uggeri sono “Monuments des environs”, di cui sono presenti solo due volumi su quattro nella biblioteca di Venturoli, “Edifices antiques”, di cui ce ne sono due su tre “Monumens de Rome”, di cui ce ne sono quattro su sei, e infine “Edifices de Rome de blacies par Pie VII”.
“Monumens des environs” descrive le Giornate pittoriche alle quali si è dedicato Uggeri: la prima tratta vari monumenti come il Sepolcro di Cecilia Metella, attraversando il Circo di Caracalla per poi scendere nella 'Valle delle Camene' e fare ritorno a Roma, la seconda riguarda le vedute pittoriche di Tivoli e le sue rovine, la terza le rovine della Villa di Adriano, la quarta le antichità tuscolane, la quinta Albano e dintorni. E' possibile descrivere più nel dettaglio i primi due volumi presenti nella biblioteca di Venturoli. Il primo volume ha un’introduzione, in cui Uggeri spiega con che criterio ha scritto le sue opere, la descrizione dei luoghi e dei monumenti, un'indice delle tavole e delle otto vignette che ha inserito nel testo per un totale di 108 pagine e infine le venti tavole. Le vignette presenti nel testo di cui è presente anche un indice sono l’ingresso al Sepolcro degli Scipioni, le due teste marmoree rinvenute nello stesso, le pitture antiche dei Cristiani, l’immagine del buon pastore con la pecorella, un vaso in oro massiccio, la pittura presente nell’androne del Circo e le 'marche figuline' rinvenute nel Circo di Caracalla. Il secondo volume comprende 119 pagine di introduzione, la descrizione dei monumenti, l’indice delle tavole, le memorie estratte dall’opera, le tredici tavole e, infine, le conclusioni dell’autore.
“Edifices antiques” comprende due volumi supplementari che trattano della scelta e del numero dei monumenti pubblicati nelle giornate pittoriche. Il primo parla degli edifici restaurati dal Sommo Pontefice e contiene piante e illustrazioni che completano la serie di quelle pubblicate nel 1801. Il secondo comprende i monumenti delle cosiddette “Fabbriche di Costantino”, le quali sono state un modello per la costruzione delle Chiese in futuro. Il primo volume di “Monumens de Rome” spiega origine, uso, decadenza e restauro degli edifici rappresentati nelle vedute, il secondo contiene le piante incise e distribuite in trenta tavole, il terzo tratta i materiali con i quali sono stati costruiti gli edifici di cui si parla ed anche il modo in cui bisogna usarli. Il quarto, composto da cento tavole, tratta l’argomento dei tre ordini greci: dorico, ionico e corinzio. Gli ultimi due volumi, non posseduti da Venturoli, trattano le vedute; nonostante se ne parli come ultima cosa, sono proprio queste la motivazione che più di tutte ha spinto Uggeri ad eseguire l’opera. A concludere l’intera opera di Uggeri c’e il volume “Edifices de Rome de blacies par Pie VII”, volume unico che parla delle motivazioni che hanno spinto l’autore a scrivere le Giornate pittoriche. Il motivo e il grande amore nei confronti dell’Antico. Oggetto del volume è, come dice Uggeri, “…il parlare del risultato degli scavi fatti delle Antichità Romane dall’anno 1804 fino al presente”. Ci sono quindici capitoli descrittivi, una serie di iscrizioni, l’indice dei monumenti, dei capitoli e delle tavole e, infine, le tavole.
Alla biblioteca privata di Venturoli appartiene un testo dal titolo “Comparti di selciate per camere” che contiene disegni di pavimentazioni svolti utilizzando lo stile antico. Si puo notare come Venturoli, per realizzare questi disegni, si sia ispirato allo stile delle tavole del quarto volume del testo “Monumens de Rome” di Uggeri, come si può chiaramente vedere dalla tavola XXXVIII che rappresenta il mosaico della Basilica di S. Maria en Cosmedin - Bocca della Verita. Venturoli possedeva questi testi perché amava l’arte antica e desiderava ispirarsi ad essa, studiandone le caratteristiche e gli stili attraverso la storia degli edifici dell’Antica Roma.
Barbara Valdinoci
Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni", Medicina 19 aprile - 14 giugno 2015.