Schede
Per volontà del Comitato bolognese di assistenza agli invalidi di guerra, attivo a Bologna dal 1915 sotto la direzione del senatore Giuseppe Tanari e del prof. Vittorio Putti, è istituita, presso l'ex convento di suore del Foro Boario (poi piazza Trento e Trieste) la Casa di Rieducazione Professionale per Mutilati e Invalidi di Guerra, diretta dall'ingegnere Dino Zucchini. Il suo scopo è quello di ridare libertà di movimento ai mutilati, attraverso un percorso di apprendimento professionale. Dopo varie ristrutturazioni la Casa raggiunge la capienza di 175 posti letto. Tra i corsi proposti vi sono: costruzione di cesti in vimini, treccia di paglia, truciolo, sartoria, falegnameria, tornitura di legno e intarsio, legatoria, calzoleria, dattilografia, telegrafia, allevamento di conigli, bachi da seta e api, ciclismo, musica e canto corale. Alla rieducazione sono obbligati, per almeno 15 giorni, i mutilati dimessi dall'Istituto Rizzoli. Dopo la fine del conflitto l'ingresso sarà su richiesta. Nonostante i buoni risultati raggiunti (oltre 2000 ammessi e 1200 rieducati), la Casa chiuderà l'11 agosto 1922.
Nel 1935 l'Archivio della Casa di Rieducazione fu donato al Museo civico del Risorgimento: il fondo fotografico, che documenta le strutture e le attività della Casa tra il 1916 ed il 1921, è stato interamente digitalizzato ed è consultabile qui.