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Veduta in parte delle cascatelle di Tivoli

Schede

Anche in quest’esempio, come in tutte le sue vedute di luoghi reali, Barbieri delinea le note e riconoscibili architetture, disponendole all’interno di uno spazio geografico solo allusivamente fedele a quello reale, e qui particolarmente incerto dal punto di vista prospettico. L’immagine vedutistica nasce quindi non dall’osservazione diretta, ma dall’arbitrario assemblaggio degli elementi naturali storici e di colore, che avevano reso celebre la cittadina di Tivoli. La presenza nel dipinto di due figure di pittori allude alla fortuna artistica del motivo. Le fogge dell’abbigliamento delle macchiette, anche se abbastanza generiche, sembrano collocare il dipinto verso la fine del quinto decennio. Una datazione tarda è suggerita anche dalla scadente qualità del dipinto, che ha peraltro subito danni da un recente e troppo pesante intervento di pulitura.

Claudio Poppi

Giovanni Barbieri, Veduta in parte delle cascatelle di Tivoli. Olio su tela, cm. 66,5x52,1, inv.: 5066 (H-120; 21062). Bologna, Galleria comunale d’arte moderna – MAMbo Collezioni storiche. Storia: entrato nella Biblioteca dell’Archiginnasio nel 1853; esposto nella Sala F di Villa delle Rose nel 1925; trasferito nel deposito delle sale ex Prefettura di Palazzo d’Accursio nel 1935; ritirato dagli uffici dei Vigili Urbani e collocato a Villa delle Rose nel 1977; trasferito nei depositi della Galleria nel 1984. Testo tratto da "Collezionisti a Bologna nell’Ottocento: Vincenzo Valorani e Luigi Pizzardi", Bologna, 1994.