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Una passeggiata al Pavaglione

1892

Schede

A Bologna, quella che oggi si chiama Piazza Galvani era in origine un ampio spazio realizzato nel 1563 per dare rilievo al nuovo edificio dell'Archiginnasio, sede dell'Università. La vocazione commerciale di quest'area è già viva nel '500, tanto che qui si teneva il mercato dei bozzoli da seta, mentre sotto il portico dell'Archiginnasio - il Pavaglione – avevano sede diverse botteghe e negozi.

Il Piazzale era poi sede di concerti e feste pubbliche, definendolo ancor più come luogo centrale per la città. Dopo l'Unità d'Italia questo piazzale divenne una delle mete predilette sia per il passeggio sia per effettuare acquisti in alcuni dei negozi più esclusivi della città. Una precisa fotografia commerciale del luogo ce la offre la 'Guida illustrata di Bologna', edita nel 1892 dalla Tipografia Monti: “Vediamo intanto i negozi principali del portico del portico del Pavaglione, incominciando dal lato di Via Farini. Il primo è dei Successori Baroni dalle splendide vetrine a specchi. Ma, più che un negozio, questo ha diritto di chiamarsi un grande e ricco magazzeno di tutto ciò che l'arte della moda femminile, quest'arte figlia del buongusto e sorella del capriccio, immagina per rendere seducente la donna. Ed ecco la ragione per cui dal mattino a tarda sera è un viavai per questo negozio di signore della nostra più eletta società, e un soffermarsi di carrozze aristocratiche. Là dentro sono copiosissimi assortimenti, veramente colossali, di stoffe e di vestiti, confezionati alla più scrupolosa moda inglese e parigina, perchè alle più importanti fabbriche estere e nazionali vanno ad assortirsi personalmente i Successori Baroni, di cui gli eleganti e vasti magazzeni, sono amministrati dai soci stessi con scrupolosa e proverbiale esattezza e con un ordine che dimostra rara abiltà commerciale, quale si richiede in una così grande azienda.

Fra i ricchi negozi, devesi considerare primo quello della Profumeria Bortolotti, uno dei più rinomati e artistici. Basta un rapido sguardo alla elegante mostra per farsi un'idea esatta che quanto là dentro si vende a prezzi relativamente miti è di perfetto gusto. Il nome di Pietro Bortolotti, inventore dell'Acqua di felsina, non ha ormai bisogno di illustrazione nel mondo industriale, poiché egli portò non pochi progressi nell'arte della Profumeria, per cui ben a ragione egli ebbe il vanto di esportare la sua Acqua di Felsina anche nelle più lontane contrade, acquistandosi l'onore di 5 Brevetti Sovrani e quarantaquattro medaglie alle varie Esposizioni. L'Acqua di felsina riunisce tutte le prerogative volute dall'igiene per conservare la pelle, scongiurare la carie dei denti, purificare l'aria e per servire quale disinfettante e refrigerante nella stagione estiva, specie nei climi africani. Alla Profumeria Bortolotti si trovano pure diverse specialità di sua invenzione in genere di estratti, saponi, tinture, polveri dentifricie, pomate e cosmetici, cose tutte che per la perfezione della fabbricazione non lasciano desiderare quelle importate dall'estero.

Ma quasi a completare il triumvirato dell'eleganza c'imbattiamo in un terzo negozio di novità artistiche ed articoli da viaggio, dalle grandi vetrine, dai tersi cristalli, dietro cui traspare, nella multiforme varietà dell'immaginazione d'un artista, il ninnolo prezioso, che completa la toilette d'una signora, il sopramobile grazioso, la curiosità giapponese, il vaso fantastico, la porcellana sopraffina, che adornano mirabilmente le stanze; piante e fiori artificiali che gettano una nota gaia sulle tappezzerie dei salottini, la lampada che rischiara la penombra del budoir. E' il negozio Bordoli, successori Calzoni, frequentato dall'aristocrazia e da tutte le persone di buon gusto. Essendo questo uno dei magazzeni più completi d'Italia e veramente degno d'essere invidiato anche dai principali di Roma e di Milano, si potrebbe chiamare, con una frase francese: Le Bonheur de dames, il Paradiso delle Signore. Non compare difatti una novità nel mondo della moda senza che i signori Bordoli non l'acquistino nei viaggi che compiono appositamente all'estero, e però ben giustamente si dice che quelle dei Successori Calzoni sono le più splendide vetrine del Pavaglione.

Poco lungi è la Libreria Zanichelli. Accenneremo anche alla importante Ditta Luigi Pitani, i cui vasti magazzeni si aprono all'angolo del Palazzo dell'Archiginnasio. Essa attira gli sguardi del forestiere con le grandi vetrine, che lasciano indovinare tutta la ricchezza di assortimenti di stoffe di questa Casa, fondata fino dall'anno 1868, che ha una filiale anche a Firenze. La Ditta Pitani, fornita abbondantemente di abiti da uomo, confezionati da abili tagliatori, pubblica trimestralmente nientemeno che centomila cataloghi, che distribuisce gratis. E ciò basta per delineare la sua importanza commerciale.

In piazza Galvani il 'Caffè del pavaglione' è uno dei più antichi e caratteristici ritrovi di Bologna, e associa il suo nome a molti fatti memorabili della storia bolognese. Oggi è il caffè delle persone serie, il nuovo proprietario vi ha eseguite molte migliorie; e, mentre al mattino il tutto Bologna fine vi si dà convegno per le colazioni, alla sera esso è il ritrovo di molte persone colte. In un tavolino molto popolato è spesso Giosuè Carducci coi suoi intimissimi".