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Studio Villani

1914 - 1987

Schede

Achille Villani inizia l’attività di fotografo nel 1914 in via S. Stefano 24. Nel 1921, insieme al figlio Vittorio, fonda l’azienda “Achille Villani & Figli”, attiva fino alla metà degli anni ’80. Allo studio bolognese va il primato di essere il principale artefice e poi conservatore della fotografia industriale di questo paese, ma anche quello di avere documentato le attività economiche, artistiche e culturali della città di Bologna e del suo territorio. Nel 1954 forniscono le fotografie per la mostra Visioni di Bologna, curata da Guido Zucchini. Nel 1962 aprono uno dei primi laboratori di sviluppo e stampa a colori e forniscono alla FIAT un pannello unico di 160 mq. per l'Expo di Mosca. Lo studio Villani ha raccontato la vita quotidiana, ha documentato il patrimonio culturale in particolare di Bologna e dell’Emilia, ha illustrato la storia produttiva fra le due guerre e poi della ripresa economica ed industriale del paese, documentando l’organizzazione del lavoro, le nuove strutture industriali, le attività commerciali e produttive di Bologna, emiliane e segnatamente a livello nazionale. Lo Studio Villani ha prodotto un irripetibile corpus fotografico che illustra il patrimonio del Made in Italy, attraverso le oltre 7.000 aziende documentate, molte delle quali ancora oggi attive. A differenza delle grandi industrie europee, molte delle quali avevano fotografi che operavano all’interno, in Italia ci si rivolge più spesso a professionisti esterni, come lo Studio Villani. Tale pratica ha consentito di conservare un archivio unico in Europa per l’importanza della documentazione storico-fotografica dell’industria italiana, oltre alla documentazione sull’arte, l’architettura, la storia, la vita civile, il lavoro, le tradizioni, la moda, lo sport e il tempo libero, i trasporti, il teatro e lo spettacolo, la pubblicità.

Il figlio di Achille Villani, Vittorio, che gli era succeduto nella gestione dell'azienda, muore nel 1970, e la ditta rimane attiva fino alla metà degli anni '80. L'archivio fotografico, composto da circa 670.000 immagini, viene per la gran parte acquisito dall'Alinari di Firenze, ed in misura minore da enti pubblici, tra cui  il Museo del Patrimonio Industriale e la Pinacoteca Nazionale di Bologna. In occasione del centenario della Fondazione il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna gli ha dedicato la mostra "Lo Studio Villani di Bologna. Il più importante atelier fotografico italiano del xx secolo tra industria, arte e storia", in collaborazione con l'Alinari. Il Presidente di quest'ultimo si è così espresso: "Si tratta di un corpus stupendo, che va dal 1914 al 1987. Ho due auspici: che questa mostra possa viaggiare nel mondo e che dell’enorme lascito venga creato un database. Per salvare le lastre da una calamità e per farlo vivere per sempre".

Vittorio Villani viene così descritto in 'Bologna invita' del 1950: Ecco dunque dove Villani si è rivelato veramente rivoluzionario, rinnovatore, artista e maestro; colla fotografia “cristallizzata a superficie specolare” e colla fotografia su cristalli incisi fotograficamente, a fondo oro laminato. A quest’ultimo proposito sono da segnalare due suoi recenti successi che non è esagerato definire clamorosi: a Venezia, in uno dei saloni del nuovissimo Grand Hotel Bauer Grunwald, su progetto degli Architetti Melchiorre Bega e Mario Gottardi, Vittorio Villani ha realizzato un gigantesco pannello composto di ben 60 cristalli di 60x80, su una superficie complessiva di 30 mq. e del peso di 5 quintali, riproducente, come s’è detto, su fondo oro, un’antica veduta di Venezia cinquecentesca del De Barbari; a Napoli, poco dopo, nel grande e fastoso negozio Barbisio, su progetto del Prof. Giovanni Migozzi, un altro pannello, composto da 65 cristalli di 45x45 su una superficie di 14 mq. e del peso di 3 q.li. L’effetto decorativo di queste fotografie incise, i cui pezzi costituiscono un così grandioso insieme, è veramente splendido e suggestivo, direi quasi, regale. (…) Architetti americani, austriaci e d’altri paesi d’Europa, hanno dato a Vittorio Villani, un attestato inequivocabile di ammirazione e di riconoscimento, che si riassume nella loro richiesta di informazioni sulla tecnica dei suoi lavori, che quelli vorrebbero portare ai loro paesi di origine, come uno dei più interessanti elementi di innovazione, nel campo della decorazione. (…) L’importanza dell’innovazione, è provata tra l’altro in modo indubbio, dal fatto che la “Ferrania” che è la prima Casa italiana di produzione di materiale fotografico, ha accettato di emulsionare i cristalli impiegati per i lavori di cui si è parlato.

In collaborazione con il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna.