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Vincenzo Sgarzi

1890 - 3 novembre 1916

Scheda

Sgarzi Vincenzo, del fu Antonio, sergente nel 139 reggimento Fanteria, nato ad Argenta nel 1890, dimorante a Baricella, morto per ferite a quota 144 il 3 novembre 1916. Mugnaio. Ammogliato, lascia un'orfana.
Sergente del 139° reggimento di fanteria, assieme al 140°, formano la brigata Bari costituitasi il 1°marzo 1915; la brigata il 12 giugno 1915 è il linea fra Terenzano e Colloredo di Prato; il 10 luglio è trasferita a Ruda ed il 21 si schiera nel settore di Sdraussina, compiendo azioni a Bosco Cappuccio e San Martino del Carso.
Il 21 ottobre, il 139° reggimento muove decisamente verso le prime case di San Martino del Carso; l'azione viene sostenuta anche da reparti del 140° e di altri reggimenti. Il 25 ottobre, la reazione avversaria blocca l'avanzata dei reparti della "Bari", riconquistando parte delle posizioni perdute ; la brigata perde 40 ufficiali e 1061 uomini di truppa.
Mandata a riposo, il 28 essa viene richiamata in linea per contrastare una offensiva austriaca verso Bosco Cappuccio; vi rimane sino al 4 novembre, quando finalmente cessa la spinta nemica. La brigata perde in quei giorni altri 53 ufficiali e 1529 soldati. Così decimata ritorna a riposo, rimanendo lontana dalla prima linea sino al marzo del 1916.
Iniziatasi nella primavera del 1916 la grande offensiva austriaca che va sotto il nome di spedizione punitiva, la brigata torna in linea sull'altipiano d'Asiago, contribuendo a fermare col valore dei suoi fanti le truppe nemiche. Spentasi la lotta sull'altipiano, la brigata torna il linea sul Carso, ed il 24 settembre occupa le posizioni del sotto settore di quota 144 nella zona dell'abitato di Ronchi. Riaccesasi la lotta sul Carso, il 9 ottobre la brigata riceve l'ordine di conquistare interamente la quota 144 antistante le sue posizioni. Il 10, muove con due colonne: a destra il II° battaglione del 139° ed il III° del 140°, a sinistra il II° ed il III° del 139°. Le truppe con straordinario slancio sopravanzano le posizioni nemiche catturando 1200 prigionieri; la colonna di destra prosegue l'attacco e raggiunge il paese di Yamiano ma viene prima fermata e poi respinta dai rincalzi nemici subito affluiti. Fino al 12 ottobre la lotta è accanita; nuovi progressi vengono fatti ed altri prigionieri sono catturati dal 139° regg.to, poi l'azione si esaurisce e si iniziano le sistemazioni delle posizioni raggiunte.
Il 31 ottobre, l'artiglieria austriaca opera un fuoco di distruzione sulle linee della brigata Bari, il 1° novembre truppe fresche attaccano con grande vigore le linee tenute dal 139° reggimento, il giorno 2 la "Bari" si difende non cedendo di un passo; il 3 novembre gli attaccanti cessano la loro azione per correre a difesa di altre più importanti posizioni che stanno per cedere sotto la spinta che opera la nostra 33° divisione sulla quota 208. Scemata la battaglia, la "Bari", decimata nei suoi effettivi, viene inviata a riposo; tra loro non vi è Sgarzi Vincenzo, morto sulle trincee di quota 144 il 3 novembre. Per quella battaglia fu concessa la medaglia d'oro al Valor Militare al comandante di Sgarzi, il capitano Domenico Picca di Molfetta, Bari, caduto il 2 novembre pure lui sulla quota 144.
(Paolo Antolini)