Santuario della Beata Vergine del Piratello | Cimitero

Santuario della Beata Vergine del Piratello | Cimitero

Scheda

Il Santuario tanto caro agli imolesi fu fatto costruire dai signori della città Girolamo Riario e Caterina Sforza nel luogo dove si narra che il 27 marzo del 1483 l’effige della Vergine con Bambino, posta su di un pilastrino in muratura, operasse un miracolo. Il compito di prendersi cura della sacra immagine fu affidato ai frati Francescani. La costruzione della chiesa iniziò nel 1491, ma nel tempo l'edificio fu rimaneggiato e più volte ingrandito per contenere il gran numero di pellegrini che venivano a venerare la Vergine. Dal 1617 ogni anno l'immagine viene portata in città in occasione delle rogazioni minori: la solenne processione dal Santuario al Duomo di Imola procede poi nelle chiese della città. La chiesa, di chiaro stile rinascimentale, ha pianta rettangolare, un portichetto a precedere l’entrata e un imponente campanile cinquecentesco alto oltre trenta metri. All’interno, sopra l’altare, si trova la famosa immagine della Madonna. Le decorazioni ottocentesche ad affresco si devono a Luigi Busi, Alessandro Guardassoni e Luigi Samoggia. Di recente, nell’ala ovest dell'adiacente convento, è stato aperto il Museo di arte sacra.

Tra 1817 e 1821 gli spazi del monastero furono riadattati da Giuseppe Magistretti a cimitero pubblico. Il chiostro conventuale ospita ora alcune pregevoli tombe della nobiltà locale. La custodia del complesso fu data ai frati osservanti e dal 1845 ad una commissione nominata dal vescovo di Imola Giovanni Maria Mastai Ferretti (il futuro papa Pio IX), che amava ritirarsi spesso al santuario. Negli anni postunitari fu realizzato il grande chiostro porticato e l'ingresso principale affacciato sulla via Emilia. Nel 1916 venne aperto il Campo Monumentale, per accogliere all'aperto numerose cappelle. Nel piccolo famedio riposano i resti di Andrea Costa, a cui gli venne dedicata una epigrafe dettata da Giovanni Pascoli. Nel 1925 fu completato il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, opera di Cleto Tomba. Tra gli artisti attivi nel cimitero vi sono Enrico Barberi, Cincinnato Baruzzi, Tullo Golfarelli, Silverio Montaguti, Giovanni Putti, Pasquale Rizzoli.

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

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Pio IX ad Imola e Roma | parte 01
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Antonmaria Bonetti; Pio IX ad Imola e Roma - memorie inedite di Francesco Minoccheri; Napoli, Salvatore Festa, 1892. © Museo Risorgimento Bologna.

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