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Fanteria - 93° e 94° reggimento, brigata Messina

Schede

La Brigata riunisce i battaglioni del 93° Fanteria, di stanza ad Ancona, e del 94° Fanteria, di stanza a Fano.

Anno 1915
La Brigata arriva in zona di guerra il 26 maggio, a Palmanova, alle dipendenze della 13a divisione. Nel contesto del "primo sbalzo offensivo" la "Messina" passa l'Isonzo il 5 giugno, puntando su San Canzian d'Isonzo, quindi quattro giorno dopo occupa la Rocca di Monfalcone. Qui alla metà del mese tenta di conquistare le linee nemiche di quota 121, ma i reticolati e l'intenso tiro di artiglieria impediscono qualsiasi tipo di progresso.
Dopo un breve periodo di riposo a San Canzian d'Isonzo, il 94° è chiamato ad operare nella I battaglia dell'Isonzo contro il tratto di fronte compreso tra il Monte Cosich ed il Monte Debeli (verso il Vallone di Doberdò), a partire dalle alture di Monfalcone. Le operazioni subiscono quasi subito un arresto dovuto all'intenso fuoco nemico; vengono riprese il 30 giugno, con il 94° che nel frattempo ha raggiunto il 93°. Fino al 17 luglio la "Messina" tenta diverse sortite contro queste quote, tutte però rintuzzate dall'artiglieria austriaca.
Il 18 luglio ha inizio la II battaglia dell'Isonzo: la Brigata è chiamata ad operare contro il fronte che va da quota 70 al Monte Cosich. A fronte della perdita di oltre 1100 soldati, neanche queste operazioni portano ad alcun risultato.
Al termine di un periodo di presidio della linea compresa tra quota 59 e la Rocca di Monfalcone, tra la seconda metà di agosto e la fine di ottobre gli uomini della "Messina" trascorrono un periodo di riposo e riordino in diverse località del Medio Isonzo.
Il 6 novembre la truppa è di nuovo operativa nel settore di Cosmarizze (sl. Kozmerice, a sud di Tolmino), dove alterna i suoi reparti in azioni dimostrative, respingendo anche attacchi di lieve entità sino alla fine dell'anno.

Anno 1916
Per tutto il mese di gennaio la Brigata rimane a difesa del fronte compreso tra Cosmarizze e Doblar (a nordest di Canale d'Isonzo / Kanal ob Soči). Tra il febbraio e la fine di maggio la truppa si sposta sulla linea di resistenza che va dal Monte Jesenjak (nel settore di Tolmino) a Doblar, quindi, passata sotto il comando della 7a divisione, con il 93° si porta sino a Colenza (sl. Čolnica, poco sopra Canale d'Isonzo). Gli uomini rimangono in trincea fino al 23 novembre, dopodiché si portano a Villanova del Judrio (sotto San Giovanni al Natisone) per un periodo di riposo alle dipendenze della 12a divisione.

Anno 1917
Tra il gennaio ed il maggio la "Messina" si alterna fra la prima linea, nel settore compreso tra gli abitati di Vertoiba (sl. Vrtojba) e Merna (sl. Miren), e la zona di riposo di Moraro (nel Goriziano).
Il 7 maggio la Brigata è di nuovo operativa nell'imminenza della ripresa della nostra offensiva ad est di Gorizia (X battaglia dell'Isonzo): alle dipendenze dell'VIII Corpo d'Armata, è in linea fra i torrenti Corno e Vertoibizza. Dopo due giorni di combattimenti, la "Messina" si porta di riposo nei pressi di Cormons, prima di dislocarsi a San Martino di Quisca (sl. Šmartno v Brdih) agli ordini della 49a divisione.
Tra la fine di maggio e l'agosto la Brigata opera nel settore del colle Santa Caterina (sl. Sv. Katarina, nei pressi del Monte San Gabriele / Škabrijel), quindi in concomitanza con l'inizio dell'XI battaglia dell'Isonzo si porta sulle pendici del San Gabriele. In questi giorni vengono conquistate la sella di Dol e quota 552 dell'altura che sovrasta Gorizia.
Alla fine di ottobre, a causa della rotta della II Armata, la "Messina" è costretta a ripiegare sul fiume Torre e quindi verso il Tagliamento, che viene passato la mattina del 30 ottobre al ponte di Pinzano. Il 93°, chiamato ad agire come retroguardia del XXVIII Corpo d'Armata, permette al 94° di ripiegare sul fiume Livenza, oltrepassando poi il Piave l'8 novembre. Il 6 novembre anche il 93° comincia il suo movimento di ripiegamento: raggiunto il Livenza all'altezza di Francenigo, due giorni dopo si schiera sul fiume Monticano. Nella notte del 9 novembre oltrepassa il Piave a Ponte della Priula, ricongiungendosi infine con il suo reggimento fratello ad Istrana, nel Trevigiano.
Al termine di un breve periodo di riordino nei pressi di Bassano del Grappa, la truppa è in linea sulle difese avanzate del Monte Grappa: dopo un primo periodo in cui il nemico compie ripetuti attacchi d'artiglieria per cercare di fiaccare le nostre difese, nel mese di dicembre la situazione si stabilizza, permettendo ai due reggimenti di alternarsi fra prima e seconda linea senza che nessun evento notevole accada nel loro tratto di fronte.

Anno 1918
Fino alla metà di marzo la Brigata rimane di stanza nel settore del Grappa, quindi viene trasferita nella zona del Montello per presidiare la riva del Piave compresa nel settore di Cornuda (vicino Crocetta del Montello). Qui alla Battaglia del Solstizio l'offensiva austriaca si manifesta solamente sotto forma di tiro d'artiglieria, difatti già il 22 giugno la "Messina" è inviata di riposo a Maser, poco più a ovest.
Tra il luglio e l'inizio di ottobre gli uomini rimangono impegnati a Cornuda finché in vista della Battaglia di Vittorio Veneto, assieme al XXVII Corpo d'Armata, non sono chiamati a tentare il passaggio del Piave, per poi procedere alla nostra ultima offensiva. Ammassatisi nei pressi di Montebelluna, il loro obiettivo è guadare il fiume all'altezza di Sant'Urbano (località di Crocetta del Montello). Il passaggio è reso difficoltoso dalla sua portata, ingrossata dalle piogge di quei giorni, e dal tiro di artiglieria: al 27 ottobre solamente tre compagnie del 94° erano riuscite a raggiungere la riva sinistra del Piave. Sfondate le prime due linee austriache, queste truppe (che avanzano assieme alla Brigata "Cuneo") riescono ad occupare gli abitati di Moriago e Mosnigo, quindi tra il 28 e il 29 vengono conquistate le posizioni di Vidor e Colbertaldo. Il 29 ottobre anche i battaglioni rimasti indietro riescono a passare il Piave: la "Messina" finalmente riunita comincia così la sua avanzata verso Col San Martino (frazione di Farra di Soligo). Con gli austriaci che ripiegano verso la conca Bellunese, la Brigata raggiunge la mattina del 30 ottobre il settore compreso tra Premaor e Pedeguarda (poco sopra Soligo). Qui, dopo un periodo di riordino, attende a lavori di sistemazione stradale, durante i quali viene raggiunta dalla notizia della fine delle ostilità

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. IV, Roma, Libreria dello Stato 1926, pp. 217-224