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La Grande guerra fu un conflitto totalizzante, che investì in pieno la nostra città e l'intera Emilia-Romagna: non soltanto in termini di volontari e richiamati alle armi, ma anche in termini di spazi – fisici, politici, sociali.

Questo scenario vuol essere innanzitutto un luogo in cui la memoria degli uomini che non tornarono dalla prima linea, delle donne che supplirono l'assenza dei loro cari, di quegli spazi che da un giorno all'altro persero i loro usuali connotati civili, educativi e religiosi, venga rinnovata e resa fruibile al pubblico, a partire dalle fonti e dalla pubblicistica coeva.

Tre sono le sezioni principali nelle quali poter navigare.

La prima, dedicata agli Eventi bellici, riassume i principali episodi del conflitto sui vari fronti – carsico, alpino, francese – nei quali fu coinvolto l'esercito italiano, nonché quegli avvenimenti legati alla città, dal periodo della neutralità fino ai festeggiamenti per l'armistizio di Villa Giusti ed alla gestione dei profughi.

Nella seconda sezione, dedicata ai Caduti dell'area di Bologna e provincia, è possibile esplorare le biografie dei soldati morti in guerra tra il 1914 ed il 1920 (dai volontari garibaldini delle Argonne agli ultimi defunti per malattia o per le ferite riportate): essa attinge ai 10.769 nominativi registrati nel settimo volume dell'Albo d'Oro dei Militari caduti nella guerra nazionale 1915-1918, pubblicato dal Ministero della Guerra nel 1926, ai 10.745 elencati nel volume I morti della provincia di Bologna nella guerra MCMXV – MCMXVIII curato dalla sezione felsinea dell'Ufficio per Notizie alle Famiglie dei Militari di Terra e di Mare nel 1927 (e consultabile qui), ed infine ai 2.536 nomi presenti nel Lapidario inaugurato il 12 giugno 1925 nel Chiostro della Basilica di Santo Stefano. Ogni scheda biografica contiene inoltre i documenti relativi al caduto conservati nell'«Archivio Caduti – Guerra Mondiale 1914-1918», costituito fin dal 1915 presso il Museo civico del Risorgimento di Bologna «in conformità alla delibera del Comitato nazionale per la storia del Risorgimento Italiano di avviare la raccolta di testimonianze e documenti relativi alla guerra appena iniziata»: in particolare la Direzione del Museo «inviò alle famiglie di tutti i caduti della città e Provincia di Bologna la richiesta di una fotografia e dei documenti (atto di nascita, atto di morte, brevetto di conferimento di eventuali decorazioni, ecc.) del caduto». Ancor oggi questa raccolta viene implementata dalla collaborazione con enti locali, associazioni e privati che concedono al Museo civico del Risorgimento l'utilizzo di fotografie, lettere, cartoline e documenti vari relativi ai loro avi caduti.

Infine, la terza sezione – dedicata alle Organizzazioni – raccoglie le schede relative ai corpi militari, con i riassunti delle azioni compiute al fronte dai vari reggimenti di fanteria e bersaglieri, nonché alla storia di quella miriade di associazioni civili sorte fin dal 1914 ed attive ben oltre la fine del conflitto.

A questo scenario sono collegate due ulteriori sezioni: i Percorsi, in cui sono suggeriti itinerari legati alla memoria ed ai luoghi del conflitto in città e nella città metropolitana (in preparazione), e le Collezioni digitali, in cui sono ospitati i Fondi fotografici del Museo ma anche Fondi privati concessi ad hoc, digitalizzati e liberamente consultabili.

Ognuna di queste sezioni è da considerarsi in via di implementazione, poiché il materiale documentario non cessa di affluire e le schede di approfondimento continuano ad essere redatte od accresciute.