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Morte di Virginia

1791

Schede

L'opera è stata di recente esposta alla mostra del Settecento emiliano e in quella occasione S. Zamboni l'ha definita "interpretazione personalissima dei modi dei Gandolfi, condotta con fattura pittorica elegante e luminosa". A quanto già detto in quella sede si possono aggiungere le parole dello stesso Fancelli che, in una lettera conservata in Archivio di Stato, annota: "ho tentato di esprimere nel gruppo principale la disperazione e il dolore del padre, il quale... strappando per così dire le vesti della figliola, fa vedere la crudele ferita... La figura fa di contrapposto al quadro è Scilio addoloratissimo di non essere giunto a tempo di salvare dalla morte la destinata sua sposa... Il tribunale del Giudice l'ho supposto in mezzo della piazza a canto d'una gran colonna trionfale... ov'è il Decemviro che,... con aria minacciosa dà a conoscere il suo sdegno al veduto spettacolo... In qualche vicinanza Claudio guidato dal Littore resta sorpreso dall'impensato successo... Al basso del portico molta gente accenna le leggi della Repubblica, per le quali comprova l'ingiustizia commessa dal giudice. Queste leggi erano esposte nella gran piazza incise in due colonne di rame, sopra una delle quali evvi la statua di Roma sedente". (Testo tratto da 'I Concorsi Curlandesi', 1980)

Pietro Fancelli (1764 - 1850), Morte di Virginia, olio su tela, cm. 87 x 131. Concorso Curlandese 1791. Bologna, Collezioni Comunali d'Arte.