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Luogo di stile possinesco

Schede

Franca Varignana, pubblicando il dipinto come anonimo, vi ha ravvisato l’aggiornamento di un’idea del paesaggio che discende da Domenichino. L’intuizione e ripresa da Renzo Grandi, che ha proposto l’attribuzione a Campedelli. Non si ravvisano invece sufficienti motivi stilistici e di fattura per correggere la paternità di Barbieri, suggerita dagli estensori dell’inventario dei beni Valorani. Preziosa risulta inoltre l’indicazione dello “stile possinesco”, che ci permette di comprendere il relativo scarto di questo dipinto, particolarmente felice e impegnato, dagli altri, più frequenti nella produzione di Barbieri, dove l’ispirazione discende da Lorrain. D’altra parte è proponibile un’ulteriore precisazione, indicando nelle tempere di Dughet a Palazzo Colonna, ancora strettamente consonanti con la visione poussiniana, gli esempi diretti da cui il bolognese può avere attinto per raggiungere tale esito. La dipendenza di Barbieri dai modelli dughetiani appare inoltre evidente se si confronta la presente tela con il Paesaggio con Lago ed edifici (Brocklesby Park, Habrough, coll. Earl of Yarborough), dipinto da Dughet circa negli stessi anni delle tempere di Palazzo Colonna. In quest’opera è significativa la presenza della figura di contadina con abiti contemporanei, che in qualche misura intende spostare l’immagine sul piano della descrizione di un brano di natura reale.

Claudio Poppi

Giovanni Barbieri, Luogo di stile possinesco. Olio su tela, cm. 54,2 x 73,2, inv.: 5068 (8357; H-108; 9548/R). Bologna, Galleria comunale d’arte moderna – MAMbo Collezioni storiche. Storia: entrato nella Biblioteca dell’Archiginnasio nel 1853; esposto nella Sala F di Villa delle Rose nel 1925; trasferito nel deposito delle sale ex Prefettura a Palazzo d’Accursio nel 1935; in deposito per l’arredo dell’ufficio dell’Assessore alla “Segreteria finanziaria” nel 1959; ritirato dall’ufficio Ragioneria e collocato a Villa delle Rose nel 1976; trasferito nei depositi della Galleria nel 1984. Esposizioni: Bologna, 1983 (con il titolo Paesaggio e l’attribuzione a Ottavio Campedelli). Bibliografia: F. Varignana, 1977, p. XXIV, tav. IX; R. Grandi, in Dall’Accademia al Vero, 1983, p. 100, fig. 26. Testo tratto da "Collezionisti a Bologna nell’Ottocento: Vincenzo Valorani e Luigi Pizzardi", Bologna, 1994.