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Luogo alpestre

1842

Schede

Per il luogo descritto ed alcuni elementi compositivi (la parete rocciosa a sinistra e la scoscesa rupe a destra), il presente dipinto rimanda a Luogo montuoso. L’immagine paesaggistica ha però in questo caso un aspetto ancora più artificiale e mentale. Qui l’artista ha infatti tentato l’accostamento, sulla medesima tela, di elementi pittoreschi con motivi classici. Il paesaggio montuoso rimanda infatti a una visione romantica, mentre la figura a destra riprende il classico motivo del pastore d’Arcadia. Significativa inoltre la contrapposizione tra le architetture: ricalcata sugli esempi delle fortezze antiche, tipiche del paesaggismo classico seicentesco, quella sulla rupe, e vagamente chiesastica e medievale quella nel fondo valle. Il dipinto di limitate dimensioni appartiene alla produzione più corriva di Barbieri.

Claudio Poppi

Giovanni Barbieri, Luogo alpestre, 1842. Olio su tavola, cm. 34 x 47, inv.: 5073 (8362; H105; Inv. Pref. 1120; 8443/d), sul retro del telaio: G. Barbieri 1842. Bologna, Galleria comunale d’arte moderna – MAMbo Collezioni storiche. Storia: entrato nella Biblioteca dell’Archiginnasio nel 1853; esposto nella Sala F di Villa delle Rose nel 1925 ; trasferito nel deposito sale ex Prefettura di Palazzo d’Accursio nel 1935; concesso in deposito per l’arredo del Palazzo della Prefettura nel 1937. Testo tratto da "Collezionisti a Bologna nell’Ottocento: Vincenzo Valorani e Luigi Pizzardi", Bologna, 1994.