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La Commedia dell’Arte ed i burattini

XVI secolo | oggi

Schede

Nel tempo in cui si è sviluppata la Commedia dell’Arte, indicativamente tra il 1500 e il 1700, la città di Bologna era già fucina di teatro e teatralità. In questo periodo, grazie alle molteplici e ripetute pieces, vengono riconosciuti da un pubblico sempre più vasto quei personaggi detti ‘maschere’ che si distinguono per incarnare in ogni rappresentazione sempre il medesimo ruolo. I cosiddetti ‘caratteri fissi’ sono i Vecchi, i Servi, gli Innamorati, i Capitani. Costoro rappresentano una gamma di stereotipi pronti ad essere portati sulla scena ad interpretare le più disparate situazioni. Proprio i servitori, come ad esempio Brighella e Arlecchino, sono i personaggi più vicini al popolo che in essi si riconosce. Assistendo alle loro rappresentazioni, si stempera tra le risate anche la malinconica accettazione della propria condizione di povertà e di fame. Ancora prima di calcare le tavole di un palcoscenico i servi erano conosciuti col nome di Zanni, protagonisti di sketch ‘all’improvviso’, intrattenitori nelle fiere paesane o cittadine. Le loro rappresentazioni sono contraddistinte da parole taglienti, talvolta volgari, e lasciano spazio ad agili guizzi da acrobati per attirare l’attenzione e affiancare l’opera di ciarlatani e di imbonitori. La coppia degli Zanni è solitamente composta dal Primo Zanni, astuto e calcolatore, e dal Secondo Zanni, sciocco e pasticcione.

In questo lungo periodo Bologna gioca un ruolo determinante per i comici dell’arte poiché, per la sua posizione geografica, è sempre più spesso scelta dai capocomici sia come luogo di lavoro, sia come residenza. In questa città alle compagnie professionali è data anche l’opportunità di esibirsi in un teatro pubblico, la Sala del Podestà o Teatro della Sala, situato all’interno dello stesso palazzo residenza del Podestà e in seguito sede del Tribunale della Rota. Nel Seicento a Bologna cominciano a diffondersi anche spettacoli di burattini e di marionette che beneficiano del patrocinio degli Anziani, ovvero del governo cittadino. Anche a queste figure (burattini e marionette) è dato saltuariamente il permesso di esibirsi nel suddetto teatro pubblico. Questo periodo è molto importante per la futura scuola bolognese dei burattini poiché il ‘lascito’ della Commedia dell’Arte (canovacci, personaggi e gag) è arrivato fino ai giorni nostri proprio grazie alle care teste di legno, suggerendo anche teatralmente quell’inclusività cara ai bolognesi.

Roberta Montanari, Riccardo Pazzaglia. Maggio 2023, in collaborazione con l'Associazione Burattini a Bologna Aps e del Museo Virtuale del Burattino Bolognese.