Bacio senza restituzione

Bacio senza restituzione

1873 ca.

Scheda

Luigi Serra (Bologna, 1846 - ivi, 1888), Bacio senza restituzione, 1873 ca. Ubicazione: Museo civico del Risorgimeno di Bologna. “Di quest’opera incise egli stesso, per ricordo, un’acquaforte bella di minuta compiutezza, della quale furono tirati pochissimi esemplari, e il cui rame è andato in seguito distrutto”, così ci dice Francesco Sapori, raccontando l’origine di questa stampa da un acquerello, di ambientazione notturna e che poteva, in un qualche modo, data l’ambiguità del soggetto della monaca che bacia lo specchio invece che il santino della Vergine con il Bambino sulla parete, suscitare l’interesse del mercato alla moda. L’acquerello infatti entra nella collezione Goupil nel 1873 e, riprodotto da Sapori (1922, tav. a p. 117), ha una leggibilità più alta ed è più malizioso della stampa, più concentrata invece sull’effetto di luce. Al momento si possono identificare altre due cose di Serra acquistate dalla ditta Goupil: Il suonatore di flauto Visita a un caro sepolto (qui Galeazzo Marescotti ed Emilia sua nuora, n. 111). Un dipinto ad olio di Luigi Serra, con questo titolo, fu esposto e venduto per diciotto sterline alla mostra londinese del 1874 (Giumanini 2000, p. 207, London Exhibition 1874, n. 2194, p. 59). Con la tecnica quasi pittorica dell’acquaforte, Serra, come già nell’Annibale Bentivoglio, e in opere piccole e più o meno coeve come La vestale (1866), e Catacomba, mostra la propria maestria nel rendere gli effetti della luce artificiale in luoghi chiusi. Un disegno per la lucerna è in Archiginnasio (Fondo Luigi Serra, Cartella 7, n. 2.1.). Un esemplare di Bacio non restituito è conservato in Archiginnasio (Fondo Luigi Serra, Cartella 8, n. 3.1) , un’altro in collezione privata e un terzo a Roma (Galleria Nazionale d’Arte Antica, GDS, notizia in Sapori 1922). Interessante poi, in un album fotografico, l’uso antico di impiegare una stampa - oggetto pienamente artistico, soprattutto nel caso di un acquaforte d’autore - per documentare l’opera.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Bologna 1983b, p. 217; Giumanini 2000, 196-197, 202; Bologna 2001-2002, pp. 30, 46, 49, tav. a p. 60. Bibliografia: Sapori 1922, pp. 16-19, tav. a p. 119; Bologna 1983b, p. 219; Bologna 2003, pp. 23, 212, fig. 9, p. 24; Bologna 2008-2009, pp. 101-102, 148, fig. a p. 172.

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