Collocato in un chiostro eretto tra l’XI ed il XIII secolo ed annesso alla Basilica di Santo Stefano, il Lapidario fu inaugurato il 12 giugno 1925 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

Esso si componeva di 64 lapidi che riportavano i nomi dei caduti inscritti fra la popolazione residente nel Comune di Bologna negli anni 1915, 1916, 1917, 1918, 1919 e 1920.

Ogni lapide recava una intestazione con l'anno e quando possibile il luogo, il nome dei Caduti, il loro rispettivo grado ed arma e la data di morte. Il testo venne inciso in caratteri romani tinti in rosso; l'elenco dei caduti organizzato in ordine alfabetico decrescente di grado; i quattro angoli delle lapidi fregiati da una croce di guerra.
Le lapidi erano così dislocate:
1915, parete nordovest, 11 lapidi con 410 nomi;
1916, parete nordest, 16 lapidi con 471 nomi;
1917, parete sud-est, 18 lapidi con 574 nomi;
1918, parete sud-ovest, 17 lapidi con 834 nomi;
1919, angolo ovest, una lapide con 151 nomi;
1920, angolo ovest, una lapide con 96 nomi.

Complessivamente elencavano 2536 nomi di soldati caduti.
Tra questi, sei decorati con la medaglia d'oro: il Maggiore di Fanteria Giacomo Venezian (1915); il Soldato dei Granatieri Afonso Samoggia (1916); il Tenente d'Artiglieria Giulio Blum (1917); il Tenente di Fanteria Corrado Mazzoni (1917); il Sottotenente dei Bersaglieri Giacomo Pallotti (1917); il Tenente del Reparto d'assalto Ivo Lollini (1918).

Alla fine degli anni Ottanta, in occasione di lavori straordinari di messa a norma del chiostro, 17 lapidi vennero rimosse e mai più ricollocate.

Le lapidi rimosse sono:
1917: Bainsizza, Monte Grappa, Castagnevizza e Oppacchiasella, Doberdò sul Carso, Zona di Vertoiba, Piave, In vari luoghi per malattia, Albania e Macedonia, Alto Cadore e Cordevole, Mare Adriatico.
1918: In vari luoghi per malattia, Altipiano di Asiago, Monte Grappa, Albania e Macedonia, In prigionia.
1919: lapide unica

Nelle lapidi rimosse erano presenti i nomi di 714 caduti, oggi visibili solo nel modello virtuale.