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La Salita al Calvario

1620 | 1622

Schede

All'interno della Cappella delle Asse della Certosa di Bologna, era collocata fino al 2013 la Salita al Calvario di Lucio Massari (1569 - 1633). In condizioni gravissime, necessitava di un improrogabile restauro e adeguato ricovero. Grazie al finanziamento dell'Istituzione Bologna Musei -sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna- il recupero è stato affidato al Laboratorio Nonfarmale di Bologna. L'attuale cappella è situata nel luogo dove si trovava, nel convento certosino, la Sala del Capitolo. Il nome attuale deriva dell’immagine della “Madonna con Bambino” attualmente esposta sull'altare, un affresco staccato nell'Ottocento da un'omonima chiesa distrutta. Con le trasformazioni successive alle soppressioni e la nuova destinazione del monastero a cimitero municipale (1801) la sala del capitolo divenne una cappella della chiesa di San Girolamo e vi furono trasportate Madonne dipinte su muro o scolpite, provenienti da chiese votate alla distruzione o a cambio di destinazione d’uso che vennero murate nelle pareti. In questo periodo il dipinto fu trasferito su uno dei muri laterali e gli fu appesa di fronte la grande “Natività” di Nunzio Rossi, proveniente dalla controfacciata della chiesa. Quest’ultima, recentemente restaurata, campeggia oggi nell’anticamera del sindaco in Palazzo Comunale.

La tela raffigurante la Salita al Calvario viene eseguita da Lucio Massari intorno al 1620. Opera significativa della produzione dell’artista allievo dei Carracci ma prosecutore ideale del rigorismo spirituale di Bartolomeo Cesi, continua idealmente la serie dei “quadroni” realizzati da differenti artisti del Seicento per la chiesa di San Gerolamo della Certosa. Il grande dipinto (450 x 320 cam), era originariamente appeso sopra la porta d’ingresso, di fronte all’altare che ospitava una pala di Francesco Gessi e Francesco Albani. Lo sviluppo orizzontale del dipinto consente al pittore una efficace narrazione della scena drammatica dell’Ascesa al Calvario. Al centro Cristo, caricato della croce, sale faticosamente, sospinto dagli aguzzini e incalzato dalla folla. Davanti a Lui la Madonna e San Giovanni Evangelista esprimono in modo sommesso, ma efficace il loro drammatico coinvolgimento. La sua collocazione originaria nella sala del Capitolo indica l’importanza che l’opera doveva rivestire per l’ordine certosino. Il dipinto, già restaurato nel corso degli anni Ottanta del Novecento, presentava un grave stato di degrado causato dalla forte umidità presente nella cappella e dalla presenza in loco di piccioni. Alla tela fortemente allentata, con una situazione che poteva condurre a diffuse cadute della pellicola pittorica, si erano aggiunti danni causati dalla presenza dei piccioni che hanno imbrattato l'opera di guano e di piume. Dopo il restauro nel 2014 il dipinto è stato collocato nella Cappella dei Notai della Basilica di San Petronio di Bologna.