Salta al contenuto principale Skip to footer content

Attilio Teglio

21 giugno 1887 - [?]

Scheda

Attilio Teglio, da Donato e Luigia Levi; nato il 21 giugno 1887 a Modena. Nel 1943 residente a Bologna. Giornalista professionista.
Ebbe il primo incarico a "II Panaro" di Modena nel 1906, per passare al "Corriere della sera" di Milano, al "Giornale di Bergamo", a "L'Adriatico" di Venezia, a "II Progresso" di Bologna - dal 1920 al 1922, come redattore capo - a "La Gazzetta del popolo" di Torino e, nel 1930, a "il Resto del Carlino".
Il 16 agosto 1939, su richiesta del sindacato fascista dei giornalisti, rilasciò una dichiarazione per affermare «di appartenere alla razza ebraica, ai sensi del R. Decreto Legge 17 nov. '38 - XVII n. 1728». Avvalendosi dell'articolo 14 della stessa legge - che prevedeva la non espulsione dagli albi professionali degli ex combattenti, mutilati di guerra, legionari fiumani ecc. - chiese e ottenne di essere «discriminato». Fu inserito in un «elenco aggiunto», istituito in appendice all'Albo professionale dei giornalisti, proprio per gli ebrei discriminati, e poté continuare a lavorare.
Nel 1940 si trasferì al "Gazzettina sera" di Venezia, ma nel 1941 tornò a "il Resto del Carlino".
Intervenne all'assemblea dei giornalisti, convocata il 12 settembre 1943 dai nuovi dirigenti del regime fascista repubblichino nella sede del giornale, e si dichiarò contrario al programma illustrato dal nuovo direttore Giorgio Pini. Disse che non intendeva lavorare per il regime collaborazionista e che, come ebreo, non si sentiva garantito. Abbandonò il giornale e si nascose.
All'indomani della Liberazione fu nominato segretario della rinata Associazione della stampa. [O]