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I socialisti massimalisti vogliono i soviet: la rivoluzione appare imminente

14 Aprile 1920

Schede

La frazione massimalista domina il partito socialista a Bologna. Il segretario della Camera del Lavoro Ercole Bucco auspica la costituzione dei consigli (o sovieti) per il controllo collettivo delle fabbriche e la destituzione del "capitale borghese". Il rivolgimento radicale della società appare oramai imminente.
Al congresso provinciale dell'USB (Unione Socialista Bolognese) del 14-15 aprile, la mozione più estrema prevale nettamente: solo pochi riformisti, capeggiati da Francesco e Giulio Zanardi, ritengono inutile la costituzione dei soviet e ripudiano la violenza politica.
La rivoluzione dei massimalisti è però solo nelle parole. Nella provincia si costituiscono pochi consigli di fabbrica e con compiti solo sindacali: ad esempio presso le Officine ferroviarie o nelle ex Officine militari di Castenaso.
I massimalisti evitano di dare sbocco politico ai numerosi scioperi che si susseguono a Bologna nei primi mesi dell'anno. Anche in ambito nazionale sono respinti i reiterati appelli degli ordinovisti torinesi e di Nicola Bombacci per un rapido passaggio all'azione.

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