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Cella Barbieri

1925

Schede

La cappella, di severa impostazione, è composta da un sacello interamente rivestito di marmo verde delle Alpi. Ai lati sono collocate le lapidi con le epigrafi, mentre il fondo è dominato da un grande bassorilievo in bronzo al cui centro è posta una scultura in marmo bianco. Firmata e datata 1925, fu eseguita dal più importante scultore bolognese dell’epoca, Pasquale Rizzoli (1871 - 1953), tra i protagonisti della scultura italiana di epoca Liberty. Il grande bassorilievo è composto da uno sfondo naturalistico, in basso, dominato nella parte superiore da due delicati angeli in volo che fanno corona intorno alla scultura ritraente un ieratico e dolorante Gesù, posto in piedi di fronte alla croce. L’opera si qualifica come un passaggio intermedio tra le morbidezze dello stile floreale e la severità del Cristo, che pare un tentativo di adeguarsi all’imperante classicismo contemporaneo, il quale andava sostituendosi alle dolcezze dell’Art Nouveau: stile quest’ultimo che nei luoghi della memoria dominò per decenni a partire dall’inizio del ’900.

Roberto Martorelli

Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016