










Castel San Pietro Terme si trova nell'area metropolitana di Bologna, non molto distante da Imola. Naque nel medioevo come castrum intorno ad una vecchia basilica tardo romana dedicata ai santi Pietro e Paolo, e dal primo di questi prende appunto il nome.
Entrato docilmente nel Regno d’Italia, senza troppi disordini ed adattandosi rapidamente alla nuova amministrazione, seguì un percorso simile a quella dei comuni limitrofi. I malesseri sociali si manifestarono soprattutto con l’inizio del ‘900, quando si manifestò un forte contrasto tra liberali, cattolici e socialisti.
L’apertura della tramvia a vapore Bologna-Imola si rivelò un concorrente micidiale per i tanti vetturini, mestiere tradizionalmente fortunato a Castel San Pietro; ciò portò a manifestazioni e proteste culminate nel 1911, quando venne bloccato il traffico del mercato.
Tra 1914 e 1915, dopo una duplice tornata elettorale, i socialisti riuscirono a conquistare la maggioranza ed a conquistare la guida del Comune, sotto la guida di Raffaele Gurrieri, ma la chiamata alle armi condizionò molto l’operato della nuova amministrazione.
Comune molto popoloso, al 1911, anno dell'ultimo censimento prima della Grande Guerra, contava 14.123 abitanti, 288 dei quali non fecero ritorno dal fronte.
In loro memoria il Comune pose tre lapidi commemorative, di cui una in località Liano e una in località Varignana Emilia.
Bibliografia: Sauro Mezzetti, Dal Risorgimento ai nostri giorni, in Castel San Pietro Terme, Castel San Pietro Terme, Comune, 1988