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Luigi Basiletti

18 Aprile 1780 - 25 Gennaio 1859

Scheda

Luigi Basiletti (Brescia, 18 aprile 1780 – ivi, 25 gennaio 1859). Dopo un periodo di formazione a Brescia nella scuola di Sante Cattaneo, dal 1801 al 1803 frequenta l'Accademia di Bologna, dove vince per due volte consecutive il premio Marsili-Aldrovandi: nel 1802 con il Centauro Nesso in atto di tendere l'arco (Atti, ms., vol. IV, cc. 436 e 449) e l'anno seguente con Angelica che cura le ferite di Medoro (ibidem, cc. 455 e 460). Ambedue le opere sono disperse. Nel 1803 si afferma inoltre al premio Fiori con il Ratto di Proserpina, recentemente esposto (S. Zamboni, 1975, p. 235). Durante la permanenza bolognese partecipa all'allestimento dell'apparato funebre di Gaetano Gandolfi nella chiesa di S. Giovanni in Monte con un medaglione raffigurante la Poesia (Notizia delle operazioni... per li solenni funerali di Gaetano Gandolfi, Bologna, 1802), stringe amicizia con Antonio Basoli, che gli dedicherà una tavola della Raccolta di Prospettive serie, rustiche e di paesaggio (Bologna, 1810), e Pelagio Palagi. Nel 1804 concorre al premio Curlandese con l'Oreste, la cui provenienza romana è documentata dagli atti inediti conservati nell'Archivio di Stato di Bologna che indicano Basiletti come «studente in Roma». Ciò consente di anticipare di due anni, rispetto a quanto riferito dalle biografie anche recenti, l'inizio del soggiorno romano, periodo che si protrae fino al 1810. Col ritorno a Brescia entra a far parte dell'ambiente culturale cittadino, come testimoniano le nomine a membro dell'Ateneo (1810), dell'Accademia dei Pantomofreni (1817) e la serie dei ritratti dei suoi committenti-amici. Dal 1823 dirige gli scavi archeologici del Capitolium e la successiva fase del Museo Patrio poi Romano; dilettante di architettura progetta (1820), con Angelo Vita, il Mercato dei Grani e realizza (1857) la scalinata della Parrocchiale di Gussago vicino Brescia. La parte più significativa dell'attività pittorica del Bresciano è dedicata al paesaggio, valutabile dal consistente nucleo di disegni e dipinti conservati nei Musei Civici di Brescia. Nei paesaggi di tema storico e nelle vedute la componente idealizzante neoclassica filtra l'adesione al dato naturale con risultati di notevole sintesi.

Maurizio Mondini

Bibliografia: A. Ottino Della Chiesa, 1965, pp 82-83; A. Ottino Della Chiesa, 1967, passim; M.C. Gozzoli, 1975, pp. 222-223; M.C. Gozzoli - M. Rosci, 1975, passim; S. Zamboni, 1979, p. 235; M. Mondini, 1979, pp. 52 seg. Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.