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don Dario Zanini, parroco di Sasso Marconi

Schede

In territorio di Casaglia, il 4 ottobre, mentre in alto si seppellivano i morti, in basso si continuava ad uccidere i vivi, compresi alcuni scampati al precedente massacro. Fra i superstiti di Casaglia, infatti, c’erano due donne, Clelia Monti e Imelde Veggetti, e una ragazzina, Marisa Buganè, le quali, dopo essersi aggirate a lungo tra i boschi che scendono verso il Setta, si erano nascoste in un rifugio a Ca’ Beguzzi, già occupato da altre persone.
Giunsero i soldati e prelevarono alcuni uomini per portarli a lavorare a Belvedere, uccisero gli altri che erano rimasti nel rifugio e poi, al ritorno, anche qualcuno di quelli che vennero riaccompagnati da Belvedere: venti furono complessivamente le vittime. Due si salvarono: Gino Chirici e Bruno Pedriali.
Il rifugio di Ca’ Beguzzi servì da tomba alle vittime; i loro resti riposano ora nell’ossario di Marzabotto.

Dario Zanini, "Marzabotto e dintorni 1944", Ponte Nuovo editore, Bologna, 1996
[MD]
Note
4