Scheda
Il marchese Francesco Guidotti nasce il 18 settembre 1789, figlio del senatore Annibale e di Costanza Sampieri. Suo fratello, il noto generale Alessandro, è impegnato sin da giovanissimo in una lunga e difficile carriera militare. Nell’aprile 1797, dopo la morte di Giacomo, ultimo membro senza figli della nobile famiglia Magnani, si apre una lunga disputa giudiziaria per l’acquisizione del diritto all’eredità, alla prosecuzione della stirpe e al cognome stesso.
Francesco sarà tra i dodici giovani di nobili origini, sotto i dieci anni, candidati alla successione e verrà sorteggiato come favorito nonostante l’opposizione dei Tubertini, cugini del defunto Magnani. Infatti, nonostante il governo napoleonico avesse aggiunto ben 42 membri al Senato preesistente, compromettendo in apparenza il sistema previsto per le successioni formali, il tribunale aveva ritenuto che la normativa riguardante la scelta degli eredi previsti per il sorteggio fosse ancora valida; Francesco si aggiudica così dal settembre 1807 la primogenitura Magnani. Nel 1819 sposerà poi la contessa Sulpizia Agucchi. Fin dal 1810, con un ruolo nella commissione economica, egli entra a far parte della Società del Casino, istituzione cittadina sorta nella seconda metà del XVIII secolo presso Palazzo Rossi in via S. Stefano con l’intento iniziale di raggruppare e divertire i suoi nobili soci con concerti, spettacoli e conversazioni. Nel tempo diviene poi luogo di incontro e confronto, anche politico, tra classi aristocratiche e nuovi borghesi emergenti. Probabilmente anche a causa del fratello Alessandro, implicato durante gli anni della Restaurazione in azioni militari di matrice antigovernativa, Francesco viene iscritto nella lunga lista dei “compromessi politici” del tempo. In effetti, nel febbraio del 1831 è tra coloro che partecipano alle spese per “provedere Armi, vestire Soldati e mantenerli”, mentre alcuni documenti testimoniano che nel 1836 era stato accusato con altri soci di morosità nel pagamento dei contributi alla società, di praticare il sansimonismo, di intrattenersi ed ascoltare musiche profane come il “Guglielmo Tell” (ritenute allusive alla ribellione contro i Principi), di non rispettare la religione e le sue più importanti celebrazioni. Il Guidotti, da parte sua, accusa la Società di fare preferenze nelle cariche elettive e sostiene quindi radicali provvedimenti. In concomitanza a questi eventi, sin da subito comincia una lunga carriera politica prima come consigliere comunale, poi come vice Podestà, ricoprendo man mano molte cariche cittadine. Francesco Guidotti Magnani è anche membro della Società Agraria che, sotto la sua presidenza, dopo i moti del 1831, riceve un nuovo impulso sotto la sua presidenza e per alcuni anni diventa un luogo di ritrovo per coloro che provano a rinnovare dall’interno lo Stato Pontificio, in particolar modo dal punto di vista economico E. Sassoli lo ricorderà nel suo “Elogio” come il fautore di numerosi interventi di restauro e migliorie in città: “… e per tutti questi bei lavori con altri eseguiti entro la Città, bisogna dar lode al Bravissimo e zelantissimo nostro Senatore Guidotti, che sapeva condurre a fine i lavori che intraprendeva a fare, che non li lassiava mezzi fatti.”
Tra le varie opere cittadine da lui promulgate possiamo ricordare, nel 1838, la sistemazione delle strade comunali con marciapiedi in macigno e la messa a dimora di “alberi da rezzo” (cioè da ombra) nei viali di circonvallazione, insieme all’abbellimento e il restauro di alcuni edifici in occasione delle Decennali eucaristiche. Negli anni tra il 1839 e il 1840 vengono acquistati terreni, aperte alcune strade e costruito un ponte sopra il canale di Reno; alcuni ponti vengono allargati, tra cui quello che collegava Porta S.Isaia e Porta San Felice alla Grada (accanto al quale viene allestito un pubblico lavatoio per il popolo), e quello tra Porta Castiglione e Porta San Mamolo sopra il torrente Aposa. Anche il canale Fiaccacollo, che trasportava le acque del Savena provenienti dalla chiusa di S. Ruffillo, ormai divenuto putrido e marcescente, sempre grazie all’intervento del Guidotti, viene chiuso e da allora prenderà il nome di via Rialto. Nel 1841 egli propone al Consiglio comunale di offrire alcuni locali al piano terra dell’Archiginnasio alla Società Medica Chirurgica. In data 8 maggio la Società prende possesso quindi di quella che sarà la sua sede definitiva. Da allora proprio lì si trova il Gabinetto Anatomo Patologico. Nel 1843 Porta Santo Stefano viene demolita e al suo posto viene costruita la cosiddetta “ barriera gregoriana” (dal nome del Papa allora in carica, Gregorio XVI), costituita da due corpi di fabbrica simmetrici, visibili ancora oggi. Al centro, si colloca una lunga cancellata che agli inizi del XX secolo viene trasferita all’ingresso dei Giardini Margherita. Nel 1851 Francesco Guidotti Magnani raggiunge la carica ufficiale di Senatore di Bologna ovvero di Sindaco. Presiede un consiglio comunale di 36 membri, tra cui nobili, dotti e alcuni commercianti. Nel 1854 è a capo di una commissione istituita per seguire il progetto di una strada “panoramica” che da Porta San Mamolo arriva fino alla Villa Legatizia di San Michele in Bosco. La strada deve agevolare l’accesso alla residenza estiva del Cardinal Legato e in un primo tempo viene chiamata “la Ratta di San Michele”; l’iniziativa provoca però lo scontento di molti che la giudicano una spesa pubblica non necessaria e ad esclusivo comodo dell’autorità ecclesiastica. In realtà, nel tempo, diventerà una delle passeggiate più apprezzate e frequentate dai bolognesi della seconda metà del XIX secolo. Il 21 aprile 1856 il senatore Francesco Guidotti Magnani si spegne improvvisamente, con grande rammarico dei colleghi, collaboratori e della cittadinanza intera, consapevoli dell’impegno e dell’importanza della sua figura politica e sociale. E' sepolto presso il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna (tomba nr. 11 – loggiato di ponente).
Laura Stanzani