Schede
Sede dei reggimenti in tempo di pace: 43° Tortona 44°Novi Ligure
Distretti di reclutamento: Avellino, Ferrara, Foggia, Lecco, Novi Ligure, Padova, Palermo, Pesaro, Piacenza, Rovigo, Taranto, Treviso, Voghera.
Anno 1915
La Brigata, assegnata sin dai primi giorni di guerra alla 3° divisione, attacca il giorno 27 maggio la cresta del Sabotino; il 13 giugno viene trasferita alla testa di ponte di Plava, da dove muove verso il caposaldo austriaco della quota 383 col compito di sorpassarlo e proseguire lungo la cresta Kuk 611 – Vodice.
Duramente respinti, gli uomini della Forlì non demordono ed il giorno 17 giugno, sostenuti da reparti della Brigata Ravenna, irrompono alla baionetta sulla quota conquistandola e mantenendola contro i contrattacchi avversari.
Nella II° battaglia dell’Isonzo, la Forlì opera sempre nel settore di Plava per ampliare la piccola testa di ponte, il giorno 28 luglio un attacco di sorpresa contro la linea Kuk – Vodice ha successo e vengono conquistati tratti di trincea nemica sino al villaggio di Zagora. Dopo una breve sosta per riordinare le fila, ad ottobre riprende l’offensiva con la III° Battaglia dell’Isonzo; il nemico però ha avuto il tempo di rafforzarsi sulle sue posizioni che dominano il terreno della battaglia, a nulla possono gli sforzi dei fanti della Brigata che riescono solo ad occupare altre case di Zagora.
Anno 1916
Nei primi mesi del nuovo anno di guerra la Forlì rimane in seconda linea nello stesso settore di Zagora; sferratasi l’offensiva austriaca sugli altipiani Trentini (Strafexspedition), la Brigata viene trasferita sull’Altipiano d’Asiago nel settore a nord del monte Lemerle, posizione molto importante per bloccare lo sbocco a valle degli austriaci.
Lungo la strada Magnaboschi – Lemerle – Boscon, il giorno 10 giugno, il 43° subisce un violento attacco ed è costretto a ritirarsi, in suo aiuto accorre allora il 44° reggimento che, sacrificandosi, libera i compagni dal paventato accerchiamento e riconquista la cresta del Lemerle, in quella sola giornata la Forlì perde 1308 soldati. Iniziatasi in luglio la nostra controffensiva, la Brigata tenta di riprendere le trincee perdute in Val d’Assa, ma il nemico, forte delle sue posizioni dominanti, ricaccia i fanti alle linee di partenza.
Anno 1917
La Forlì rimane in Val d’Assa sino al 12 aprile, poi ritorna in Carso assegnata al VI° corpo d’armata, 8° divisione. Il giorno 25 maggio, X° Battaglia dell’Isonzo, partecipa all’attacco contro il monte Santo con scarsa fortuna, ne andrà meglio nei giorni seguenti: ogni tentativo fallisce per la violenta reazione della artiglieria nemica.
Dopo aver osservato un periodo di riposo in attesa dei complementi, all’inizio della XI° Battaglia dell’Isonzo, la Brigata è sulle stesse posizioni contro il Monte Santo. Il 19 agosto la Forlì muove all’assalto su tre colonne, il violento fuoco dell’artiglieria ne dimezza le fila durante l’avvicinamento, poi, davanti ai reticolati il fuoco delle mitragliatrici ferma ogni ulteriore tentativo di sfondamento: lungo il crinale che sale alla sella di Dol rimangono 1300 soldati. La mattina dopo, ricevuti rinforzi, la Brigata riprende l’avanzata; sul momento vengono raggiunti solo obiettivi già in parte sgomberati, poi gli sforzi e la tenacia della truppe italiane ha la meglio sull’ostinata resistenza del nemico e la linea Zagorje – Dol cade saldamente in nostro possesso. Il 27 ottobre, l’ordine di ripiegare per lo sfondamento operato a Caporetto dai tedeschi, sorprende la Brigata ancora sulle stesse posizioni; sono giorni terribili e la Forlì raggiunge al prezzo di gravi sacrifici il giorno 6 novembre il Piave nei pressi di Nervesa.
Anno 1918
Sino al mese di giugno la Forlì rimane nelle Giudicarie (Trentino) nel settore del lago di Ledro a presidio delle trincee di Bezzecca. Il 15 giugno contro il monte Grappa e lungo il Piave sino al mare, si scatena l’offensiva nemica ( Battaglia del Solstizio); la Brigata viene trasferita alle dipendenze della 9° armata come unità di riserva, fortunatamente il valore delle truppe in prima linea blocca ogni tentativo di sfondamento e la Forlì può ritornare nel settore delle Giudicarie.
Il 29 settembre, sostituita dalla Brigata Pavia, si trasferisce a Bassano per prendere parte alla battaglia di Vittorio Veneto. La mattina del 25 ottobre la Forlì si trova in linea contro l’Asolone; alle ore 7 del 26, preceduta dai reparti di arditi, attacca e conquista il Col della Beretta, verso le 12 un violento contrattacco nemico la costringe a ripiegare sulle linee di partenza. Il 31 ottobre due battaglioni della Brigata muovono ancora all’assalto dell’Asolone: questa volta l’indebolito nemico che non ha ricevuto rinforzi, inizia un ripiegamento che ad ogni ora si fa sempre più rovinoso.
E’ la fine, l’armistizio trova la Brigata Forlì a Telve di Pozza.