Schede
Il 18 maggio 1944 una grossa incursione aerea alleata colpisce l’abitato di Vado, uccidendo almeno 8 persone.
Un altro massiccio bombardamento si ripete il giorno successivo: il paese è semidistrutto, ma non ci sono morti tra i civili, perché quasi tutti abbandonano le case.
Gli Alleati, che vogliono a ogni costo interrompere il passaggio dei convogli lungo la ferrovia Direttissima, hanno come obiettivo principale il ponte che attraversa il paese.
Appena caduto il ponte i tedeschi rastrellano in paese alcuni uomini e li costringono a ripararlo, ma appena riattivato il ponte viene puntualmente distrutto dagli Alleati.
Dopo questi bombardamenti la vita del paese cambia radicalmente: vengono allestiti rifugi ovunque, dove si è costretti a vivere la maggior parte del tempo, tanto che negli ingressi si sistemano stufe a legna per cuocere il cibo. Molti abitanti lasciano il paese per raggiungere le zone collinari, più al riparo dai bombardamenti, e anche la sede comunale viene riportata a Monzuno (dov’era stata sino al 1929).
Un altro massiccio bombardamento si ripete il giorno successivo: il paese è semidistrutto, ma non ci sono morti tra i civili, perché quasi tutti abbandonano le case.
Gli Alleati, che vogliono a ogni costo interrompere il passaggio dei convogli lungo la ferrovia Direttissima, hanno come obiettivo principale il ponte che attraversa il paese.
Appena caduto il ponte i tedeschi rastrellano in paese alcuni uomini e li costringono a ripararlo, ma appena riattivato il ponte viene puntualmente distrutto dagli Alleati.
Dopo questi bombardamenti la vita del paese cambia radicalmente: vengono allestiti rifugi ovunque, dove si è costretti a vivere la maggior parte del tempo, tanto che negli ingressi si sistemano stufe a legna per cuocere il cibo. Molti abitanti lasciano il paese per raggiungere le zone collinari, più al riparo dai bombardamenti, e anche la sede comunale viene riportata a Monzuno (dov’era stata sino al 1929).