Schede
L’11 luglio 1944 alcuni ferrovieri informano Mario Musolesi che nella stazione di Pian di Setta sono fermi due lunghi treni carichi di merci varie (viveri, armi, pezzi di ricambio per armi, ecc.).
Una squadra viene inviata sul posto: i partigiani, aiutati dai ferrovieri, sbloccano i vagoni, che si muovono giù per la discesa verso Vado. Alcuni vagoni passano a grande velocità sul ponte-viadotto di Vado, gli scambi si accavallano e i vagoni precipitano giù dal fragile ponte, trascinandolo con essi. Il ponte, ricostruito dai tedeschi dopo ogni incursione aerea con putrelle di legno e ferro, crolla in mezzo al paese.
I vagoni sono carichi di cannoni e granate, ma anche di sale, scope, cappelli di paglia . Molti materiali vengono recuperati, soprattutto interruttori per mitragliatori e sale, che nei giorni successivi le donne di Vado scambiano con farina.
Una squadra viene inviata sul posto: i partigiani, aiutati dai ferrovieri, sbloccano i vagoni, che si muovono giù per la discesa verso Vado. Alcuni vagoni passano a grande velocità sul ponte-viadotto di Vado, gli scambi si accavallano e i vagoni precipitano giù dal fragile ponte, trascinandolo con essi. Il ponte, ricostruito dai tedeschi dopo ogni incursione aerea con putrelle di legno e ferro, crolla in mezzo al paese.
I vagoni sono carichi di cannoni e granate, ma anche di sale, scope, cappelli di paglia . Molti materiali vengono recuperati, soprattutto interruttori per mitragliatori e sale, che nei giorni successivi le donne di Vado scambiano con farina.