Schede
Nel corso del rastrellamento del 18 luglio 1944, verso le dieci del mattino i tedeschi si dirigono verso Burzanella, nel territorio di Camugnano, conducendo con loro alcuni cavalli requisiti e alcuni partigiani e civili catturati: Silvio Fabbri, detto Sirio, ferito a una spalla, Aristide Ghiddi (di Mozzana), Alessandro Quattrini, Armando Janelli, i due fratelli Nicolini, proprietari della casa e della stalla nella quale erano stati ospitati alcuni partigiani, Elio Albertazzi, Pio Quattrini e Mario Ventura, che uditi gli spari si sono nascosti in un rifugio ma sono stati scoperti e catturati, Aristide Bacchetti, Adamo Albertazzi, un contadino al quale hanno incendiato l’abitazione e la stalla, e un’ultima persona non identificata.
Tutti i rastrellati, a esclusione di Aristide Ghiddi e Silvio Fabbri, che sono accusati di avere fatto fuoco contro i tedeschi, vengono rilasciati grazie all’intervento di don Luigi Tommasini, parroco di Burzanella.
Ghiddi e Fabbri, entrambi di 19 anni, quello stesso giorno vengono fucilati.
Il giorno successivo i partigiani uccidono un fascista accusato di avere provocato il rastrellamento (secondo la ricostruzione di don Dario Zanini si tratterebbe di Oliviero Faggioli).
Intanto i rastrellamenti continuano: una decina di uomini vengono fatti prigionieri dai fascisti e condotti a Camugnano.