Schede
Il 14 settembre iniziava la 7a battaglia dell'Isonzo, ma dopo una fugace apparizione del sole, che aveva convinto l'artiglieria ad iniziare il tiro di distruzione, si scatenarono forti temporali, e per finire calò anche la nebbia. A sera, le truppe stanche e flagellate dalla pioggia si trovavano in difficoltà ovunque per la dura reazione avversaria; il Comando della 3a armata ordinò la sosta sulle posizioni raggiunte, mentre l'artiglieria doveva continuare il tiro di interdizione. All'alba del 15 di nuovo veniva dato l'ordine di attacco; le truppe delle brigate Granatieri, Ferrara, Lombardia, Napoli, i battaglioni di bersaglieri con in testa il 15° reggimento, scattavano verso le posizioni austriache, e a sera si erano conquistati altri 300 metri di terreno. Il 16 e 17 settembre la battaglia si spense; la 3a armata aveva urtato contro una difesa nemica ben più solida del previsto, in parte sconosciuta: tra la prima e seconda linea ve n'erano altre due, munite di reticolati e magazzini di materiale bellico pronto all'uso; gli austriaci, che indietreggiavano lentamente, erano sempre al riparo, mentre le nostre truppe avanzanti subivano il fuoco delle mitragliatrici avversarie. Dal 14 al 17 settembre si ebbero fuori combattimento 20.333 soldati e 811 ufficiali.
Paolo Antolini