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Matilde Zamboni Eitner Dessalles

10 Aprile 1851 - [?]

Scheda

Nata ad Odessa da padre Italiano e madre Polacca, tra il 1877 e il 1890 risiede a Bologna dove è tra le prime donne in Italia ad esercitare la professione medica. Il suo nome, oggi poco conosciuto, è strettamente legato alla storia e ai personaggi di spicco della Bologna di quegli anni.

Le notizie che abbiamo su Matilde sono a dir poco lacunose e la sua biografia è solo parzialmente svelata grazie a brevi riferimenti in due riviste dell’epoca: “La Donna”, edita in Bologna, e “Cornelia - Rivista letteraria educativa dedicata principalmente agli interessi materiali e morali delle donne italiane” che, al numero 19 del 1 Settembre 1877, dà notizia della laurea conseguita a Bologna nel luglio dello stesso anno da “Matilde Heitner Dessales”(1). Sebbene non se ne trovi traccia nei testi che fanno riferimento alle prime laureate nell’Italia post-unitaria, è Matilde, e non la bravissima imolese Giuseppina Cattani, la prima laureata in Medicina dell’Università di Bologna. Anzi, a rigore, Matilde è la prima laureata in medicina dell’Italia post-unitaria, battendo di un paio di giorni la laurea presso l’Ateneo di Firenze di Ernestine Paper. In realtà la sua laurea è il riconoscimento a seguito di esame della laurea conseguita qualche mese prima presso l’Università di Berna; ciò non toglie che Matilde sia la prima donna cui viene conferito il titolo di Dottore in Medicina e Chirurgia. Secondo la succitata rivista “Cornelia”, Matilde è sposa a 17 anni e madre di due bambini già prima di trasferirsi in Svizzera per intraprendere gli studi universitari. Sono molte le donne russe che, a partire dal 1867, anno in cui l'Università di Zurigo, prima tra le università europee, allarga alle donne il diritto di iscriversi, andranno in Svizzera a studiare. Dagli archivi dell’università di Zurigo scopriamo che Mathilde Eitner, moglie di Michael Eitner, si iscrive alla facoltà di medicina nel 1872(2). Nel giugno del 1873 lo Zar Alessandro II promulga un editto (ukase) che impedisce alle donne russe di studiare all’università di Zurigo, considerata "il centro della propaganda rivoluzionaria all'estero". Non stupisce quindi che sulla sua scheda-studente dell’archivio dell’Università di Zurigo, si legga che Matilde lascia l’università di Zurigo in data 6 Agosto 1873 per immatricolarsi all’università di Berna il 21 Ottobre dello stesso anno. Ma le misure del governo Russo per ridurre l'afflusso di donne in cerca di istruzione in Svizzera si fanno rapidamente più stringenti, e dal divieto di proseguire gli studi si passa al divieto di svolgere qualsiasi attività didattica al rientro in patria. Il passaggio di Matilde da Zurigo a Berna, infatti, non impedisce che il suo nome compaia in una lista datata gennaio 1874 e stilata da colui che doveva poi diventare ministro della pubblica istruzione della Russia Imperiale, I.D. Delyanov. La lista contiene 44 nominativi di studentesse a cui non deve essere consentito l’insegnamento su suolo russo; al 38° posto troviamo “Eitner Matilda, ricevette la sua formazione iniziale nell'ex ginnasio von Oglio, ora Mariinsky.”(3)

Molte donne, richiamate dalla famiglia o comunque scoraggiate dai divieti governativi, interruppero gli studi. Matilde invece prosegue brillantemente gli studi in Medicina e, presso l’Ateneo di Berna, il 6 Dicembre 1876 conseguirà la laurea con una tesi sperimentale sulle febbri puerperali. Alla sua dissertazione si farà ancora riferimento in una rivista medica di ben 12 anni successiva(4). Il rientro in patria dopo l’ottenimento della laurea, potenzialmente problematico, non deve essere per Matilde fonte di cruccio: evidentemente lei ha lo sguardo volto altrove. Il 7 luglio 1877, infatti, Matilde è a Bologna dove sostiene l'esame per il riconoscimento della laurea “trattando un caso di clinica medica, un caso di clinica chirurgica, una necroscopia”(5).

Nel numero de “La Donna” uscito il 30 agosto del 1877 (a.IX, n.300) viene riportato il discorso alla sezione femminile della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Bologna con cui il 27 luglio Gualberta Alaide Beccari, editrice della rivista e figura di spicco dei salotti e della scena politica bolognese, dà conto dell’arrivo di Matilde a Bologna e della sua disponibilità ad esercitare la professione medica a titolo gratuito a favore delle socie operaie e dei loro bambini. Illustrandone le qualifiche, Gualberta Beccari la presenta come Matilde Zamboni Dessalles, nata ad Odessa, ma di padre bolognese, arrivata a Bologna “per ragioni d'impiego del marito suo, ingegnere Dessalles”. Dunque da sposata a Michael Eitner all’atto dell’immatricolazione all’Università di Zurigo nel 1872 e con il cognome Eitner ancora al momento del riconoscimento del titolo a Bologna nel luglio 1877, la ritroviamo sposata a Adhemar Dessalles, che ha studiato Ingegneria al Politecnico di Zurigo ed è venuto a Bologna per lavorare alla costruzione della tramvia. Non sappiamo quando vengano celebrate le nozze di Matilde e Ademaro, ci è dato però pensare che queste seguano non tanto il decesso del primo marito di Matilde ma piuttosto il suo divorzio. Seppure non comune, il divorzio nella Russia zarista era possibile, tanto più se il matrimonio era stato celebrato con rito ebraico, cosa nel nostro caso plausibile dato che il cognome “Eitner” ricorre in diverse genealogie ebraiche. A fare sospettare il divorzio sono i resoconti di un processo tenutosi a Odessa nell’Agosto del 1879 nei confronti di ben 28 imputati sospettati di cospirazione ai danni del governo e dello Zar; tra questi un “Michael Eitner, gentiluomo di 33 anni di Odessa, condannato a 15 anni di duro lavoro nelle miniere”(6). Nel dizionario biografico curato dall’associazione dei prigionieri politici Всесоюз una voce è dedicata proprio a Michail Bogdanov Eitner, attivo ad Odessa negli anni 1870, processato nel 1879 e conseguentemente privato dei diritti civili e spedito prima a Karu, in Estonia, poi, nel corso degli anni, in diversi posti della Siberia Orientale(7).

Le troppe coincidenze di nomi, luogo, età, nonché la vicinanza ad ambienti progressisti, inducono a pensare che il rivoluzionario Michail fosse effettivamente il marito di Matilde. Certamente sappiamo che Matilde, all’epoca del suo arrivo a Bologna, ha due figli ma uno muore proprio nel 1877. Non troviamo taccia di una sepoltura bolognese ma in una lettera al Presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso pubblicata da “La Donna” e datata 15 Agosto 1877 Matilde fa riferimento ad un grave lutto familiare e all’amore verso “l’unica figlia rimastale”. Ritroviamo questa figlia, Anna Eitner, nata ad Odessa nel 1870, tra le prime giovanissime iscritte al primo anno del ginnasio Galvani nel 1881 per poi passare nel 1883 al liceo musicale dove studierà pianoforte e composizione fino all’anno scolastico 1889/1890.

Sappiamo, da una lettera del 15 Novembre 1889 indirizzata al cugino Heinrich von Geymüller, storico dell’arte di fama internazionale, che Ademaro si trova nella necessità di trovare urgentemente un nuovo lavoro e che un trasferimento di città andrebbe però attentamente valutato, considerando che la moglie guadagna “oltre le 3000 lire all’anno”(8). Un trasferimento ci sarà effettivamente da lì a poco perché nei primi mesi dell’anno 1890, sicuramente prima della morte di Aurelio Saffi avvenuta nell’aprile, una poco soddisfatta Matilde Dessalles scrive da Napoli all’amica Giorgina Saffi “Io non sono troppo soddisfatta della bella Napoli”(9). Oltre al marito Ademaro, sono con lei a Napoli la madre e la figlia Anna. Le ultime notizie che riusciamo a rintracciare riguardano proprio la figlia Anna. Il “New Zealand Herald” dell’11 marzo 1893 riporta che Anna Eitner, diplomata al liceo di Bologna e allieva di Rubinstein, Leschetinsky e Martucci, a Bologna ha ottenuto un brillante successo come pianista(10). La sua carriera di concertista però deve essere stata breve perché, sebbene lo stesso Martucci, musicista, compositore e direttore del Liceo Musicale di Bologna dal 1886 al 1902, dedichi a "Anna Dagnino Eitner" due pezzi per pianoforte composti nel 1896, di lei non si trova altra menzione.

Sappiamo  però che il 7 settembre 1895 viene registrata a Genova la nascita di Nadiesda Noemi Maria Dagnino, figlia di Carlo Giuseppe Dagnino(11), di anni 29, medico chirurgo, e di Anna Eitner, sua moglie "seco lui convivente". Adhemar Dessalles fu direttore generale della SATP (Società Anonime des tramways provinciaux de Naples) fino alla fine del 1897(12). Successivamente, al più tardi a partire dal 1901, fu direttore dell’omologa società a Il Cairo. Annuari ed elenchi rintracciabili in internet testimoniano la presenza di Adhemar e Matilde Dessalles fino al 1913 (in realtà in Egitto compare sempre il nome completo Dessalles d’Epinoix: Adhemar appartenente ad un ramo collaterale di una nobile famiglia della Bretagna, trasferitosi a Trieste). Matilde compare nell’elenco dei medici ma non sappiamo se effettivamente esercitasse la professione. E’ possibile che avesse aperto un ambulatorio presso la propria abitazione, magari assieme al genero Dagnino, a sua volta medico, che risulta registrato al medesimo indirizzo. 

In chiusura vogliamo ricordare alcuni elementi della biografia della Dessalles che sottolineano lo stretto legame creatosi con Bologna e la sua storia di città mai distante dal progresso e dal rinnovamento sociale:

-Fu impegnata nella lotta contro la prostituzione, a fianco di illustri membri del circolo Mazziniano quali Aurelio e Giorgina Saffi; intervenne con un discorso al convegno sulla prostituzione di stato organizzato a Bologna nel giugno 1881 ("La Donna", n. 23, 15 agosto 1881); rappresentò il Comitato bolognese della Federazione Britannica Continentale alla prima riunione dell’Associazione Igienisti Italiani nel settembre dello stesso anno.

-Oltre ad essere stata medico della Società operaia femminile fu, assieme alla giovanissima Giuseppina Cattani, un “supporto fondamentale per i compagni in clandestinità”(13).

-Presumibilmente, dopo un primo periodo di prestazioni gratuite, venne stipendiata dalla sezione femminile della Società Operaia di Bologna e rimane comunque la prima donna ad essere medico sociale di una società di mutuo soccorso.

-Nel 1884 venne pubblicato su “Rivista Clinica” un suo articolo dal titolo "Dell'albumina nella saliva e nella bile degli albuminurici". La rivista ha diverse sedi editoriali e a Bologna è coordinata da Augusto Murri, medico della figlia di Matilde (come risulta dai documenti di iscrizione di Anna Eitner al liceo musicale, conservati nell’Archivio del Conservatorio di Musica di Bologna) e novello docente di clinica medica al tempo dell’esame di Matilde. L’articolo è basato su una ricerca sperimentale e fu sicuramente tra i primi articoli scientifici mai pubblicati da donne nell’Italia post-unitaria(14).

Marina Zaffagnini

La Donna - Pubblicazione bimensuale - Propugna i diritti femminili, Anno IX, Serie II, N° 300, Bologna, 30 Agosto 1877; Anno X, Serie II, N. 1, Bologna 15 Ottobre 1877; Anno X, Serie II, N. 7, Bologna 15 Gennaio 1878; Anno XI, Serie II, N. 5, Bologna, 15 Dicembre 1878; Anno XII, Serie II, N. 23, Bologna, 15 Agosto 1881; Gaspari, Meris. Storie di ragazze (I): la presenza femminile nelle aule del Liceo-Ginnasio “Galvani” , in “Quaderni di cultura del Galvani”, anno XVII, Nuova serie, n. 2, 2012/2013. (nel sito consultato il 28/01/2020); Imprenti, Fiorella. Le socialiste italiane all’incrocio tra classe e sesso (1873-1922), in Sulla storia del socialismo, oggi, in Italia. Ricerche in corso e riflessioni storiografiche, a cura di Carlo De Maria, Associazione Clionet, Bologna 2015; Dessalles, Matilde. Dell'albumina nella saliva e nella bile degli albuminurici. In “Rivista Clinica”, Vol. 6, Anno 1884; Brancaccio, Francesco. Alcune considerazioni sulle ricerche Dell'albumina nella saliva e nella bile degli albuminurici di Matilde Dessalles, “Rivista Clinica”, Vol. 12, Anno 1884; Dessalles, Matilde. Nota intorno alla presenza dell'albumina nella saliva. In “Rivista Clinica”, Vol. 3, Anno 1885; Atti della prima Riunione d'igienisti italiani tenuta nel settembre 1881 in Milano. Società Italiana d'igiene, tipografia Civelli, Milano 1881; Shilov A.A., Karnaukhova M.G. Figure del movimento rivoluzionario in Russia: Dizionario Bio-bibliografico - dai predecessori dei Decabristi alla caduta dello zarismo - T. 2: Anni Settanta: Vol. 4: Mosca 1932. In lingua Russa (Деятели революционного движения в России : Биобиблиогр. словарь : От предшественников декабристов до падения царизма. - М., 1927 - 1934) (nel sito consultato il 28/01/2020); Dudchenko G.B., Krinitsyna T.S., Petrov E.V., Podsadnikov D.A. "Non dovrebbe essere ammesso ad alcuna attività di insegnamento": sull'elenco di studentesse russe dell'Università e del Politecnico di Zurigo negli anni 1873-1874 in Raccolta di articoli per il 60° anniversario della nascita del Dottore in Scienze storiche V.F. Blokhin – San Pietroburgo, Hegemon, 2015, p.297-303. In lingua Russa (nel sito consultato il 28/01/2020). Archivi consultati. Archivio della Società operaia di Bologna, Biblioteca del Museo Civico del Risorgimento di Bologna, via de' Musei 8, Bologna; Fondo speciale Aurelio Saffi, Biblioteca dell'Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna; Archivio storico Insegnanti e allievi del Liceo Musicale; Biblioteca del Conservatorio di Musica "G.B. Martini", Piazza Rossini 2, Bologna; Archivio Storico - Comune di Bologna, via G. Tartini 1, Bologna. Ringraziamenti. Un sentito ringraziamento per la pazienza e la disponibilità al personale dell’Archivio Storico del Comune di Bologna e delle Biblioteche del Museo Civico del Risorgimento, dell’Archiginnasio, del Conservatorio "G.B. Martini" e del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna.

(1) Notizie e cose varie in "Cornelia", anno V, n.19, 1 settembre 1877 in “Cornelia: rivista letteraria educativa - Anno V - 1876-1877”, p.149. (2) Matrikeledition Universität Zürich, Eitner (Frau) Mathilde, Matrikelnummer 4197. (3) Cfr. Dudchenko et al.- "Non dovrebbe essere ammesso ad alcune attività di insegnamento": sull'elenco di studentesse russe dell'Università e del Politecnico di Zurigo nel 1873-1874, Mosca 2015, p.302. (4) Editorial department – Excerpts “The St. Louis Medical and Surgical Journal” October 1889 in “The St. Louis Medical and Surgical Journal”, Vol. LVII July-October 1889, p.246. (5) Archivio storico Università di Bologna, scheda dell'archivio studenti (42897), dott. Matilde Eitner, fascicolo N.1502. (6) Sentences on Russian Socialists, “The Western Daily Press”, Bristol, 28 Agosto 1879. (7) Cfr. A.A. Shilov, M.G. Karnaukhova, Figure del movimento rivoluzionario in Russia, T.2 Vol.4, Mosca 1932, p.2090-2091. (8) Staatsarchiv des Kantons Basel-Stadt Archivio cantonale di Basilea, fondo Heinrich Adolf von Geymüller, Dossier PA 768a B I.2.9 Dessalles, Adhémar, Bologna/St. Maura, 1889-1902. (9) Biblioteca dell’Archiginnasio, Bologna, Fondo Saffi, Sezione II, 15-3. (10) Musical and dramatic, “New Zealand Herald”, 11 March 1893, Page 4 (Supplement). (11) Non troviamo evidenza di un legame tra il marito di Anna, Carlo Giuseppe Dagnino, e Felice Dagnino, genovese, tra gli amici più fidati di Giuseppe Mazzini, compagno di prigionia di Aurelio Saffi nel 1874 e in contatto con la famiglia Saffi anche successivamente alla morte di Aurelio. L’esistenza di un legame è però altamente probabile. (12) Laura Ciullo Trasporto complementare su ferro ed élite degli affari a Napoli in età liberale, tesi di dottorato, Università degli Studi di Napoli “Federico II” - Facoltà di Economia, a.a.2007/2008, relatore Francesco Balletta, p.28 (sito consultato il 28/01/2020). (13) Cfr. Fiorella Imprenti, Le socialiste italiane all’incrocio tra classe e sesso (1873-1922), Bologna 2015, nota p.93. (14) A questo articolo ne seguirà un secondo, apparso sempre in “Rivista Clinica” (Vol. 3, Anno 1885) a risposta di un articolo in cui Francesco Brancaccio contestava la scientificità del lavoro della Dessalles (“Rivista Clinica”, Vol. 12, Anno 1884).