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Rinaldo Veronesi detto/a Giuseppe

4 agosto 1923 - [?]

Scheda

Rinaldo Veronesi, «Giuseppe», da Annibale e Costanza Osti; nato il 4 agosto 1923 a Calderara di Reno; ivi residente nel 1943. Studente universitario.
Chiamato alle armi dalla RSI, dopo breve tempo dall'aruolamento disertò ed entrò nelle fila della 63a britgata Bolero Garibaldi con funzione di commissario politico di battaglione e operò a Calderara di Reno.
Ferito gravemente ad una gamba in uno scontro con militi della brigata nera, la sera del 25 luglio 1944, venne catturato e ricoverato all'Ospedale civile di San Giovanni in Persiceto sotto scorta.
Dopo circa 40 giorni, venne incluso in una lista di ostaggi da fucilare. Poco prima del trasporto sul luogo dell'esecuzione, fu salvato da un gruppo di partigiani che, con un audace colpo di mano, diretto da Bruno Corticelli, lo trassero fuori dall'ospedale il 30 agosto 1944. Venne rifugiato in luogo sicuro per continuare le cure di cui necessitava.
Il 10 dicembre 1944, a seguito di una spiata, fu nuovamente catturato dai nazifascisti e, dopo un processo-farsa, condannato alla pena di morte. Sempre a San Giovanni in Persiceto fu nuovamente rinchiuso in prigione e dovette subire nuovi ricoveri in ospedale che si protrassero fortunosamente - ed anche per il deliberato intervento dei medici dell'ospedale stesso - fino al giorno della liberazione.
Riconosciuto partigiano col grado di sottotenente dal 15 settembre 1943 alla Liberazione.
Ha scritto Salvato due volte dalla fucilazione, in Cronache dell'antifascismo e della resistenza a Calderara di Reno, Bologna, 1977. [AR]