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Sugano Melchiorri, comandante di battaglione della Stella Rossa, in seguito comandante di distaccamento della 7a brigata GAP

Schede

La “Stella Rossa” sostenne molto bene questa prima prova [rastrellamento del 28 maggio 1944] e sia Lupo [Mario Musolesi] che Gianni [Giovanni Rossi] furono all’altezza della situazione. In seguito però cominciarono i primi dissidi fra gli uomini. Uno dei dissidi era dovuto al fatto che il Lupo non vedeva di buon occhio i commissari politici, tranne come ho detto, Crisalidi, anche perché era del luogo. D’altra parte i commissari non comprendevano sempre che non aveva senso fare solo della politica, ma bisognava anche essere dei combattenti e spesso pretendevano solo di insegnare ed erano anche indisponenti nel loro modo di fare. Il Lupo era soprattutto un uomo d’azione e non voleva perdere troppo tempo in discussioni. La mia opinione era che i commissari politici erano necessari per dare un’educazione ai giovani e anche per il lato organizzativo, però dovevano essere anche loro dei combattenti come tutti gli altri. Anche sulle armi vi furono dei dissidi perché il Lupo non voleva dividerle con nessun partigiano di altre Brigate meno fortunate nei “lanci”, perché non erano collegate con gli alleati. Una discussione molto dura vi fu con Lorenzini (Libero Lossanti) comandante della 4a Brigata (poi 36a Brigata) venuto a chiedere la concessione di una parte di un “lancio”. Fra me e il Lupo, nonostante fossimo amici, vi fu addirittura una rottura che avvenne i primi di luglio, a causa di divergenze fra gli uomini della pianura e della montagna, poiché la maggior parte degli uomini della pianura volevano che io, comandante del battaglione, mi spostassi con loro a Montefiorino per ragioni strategiche e cioè per il fatto che era divenuto impossibile restare fermi sempre nello stesso posto e cioè nelle montagne sopra Vado. Ci scontrammo a tu per tu, a Monte Ombraro, e il Lupo voleva che io e quelli che volevano venire con me lasciassimo a lui tutte le armi. Fu uno scontro duro e sembrava si passasse a vie di fatto (ricordo che il Lupo estrasse due bombe a mano), ma fortunatamente riuscimmo a controllarci e da quel momento il mio battaglione fu autonomo e in più di cento, tutti armati, ci avviammo verso Montefiorino dove ci unimmo alla Divisione “Modena”, comandata da Armando, e qui fummo accolti con grande amicizia e poi inviati a presidiare la zona di Frassinoro della “Repubblica libera” e in questa zona ci riorganizzammo dopo la nostra lunga marcia. [RB3]
Note
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