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Studi per il ponte Umberto I di Torino

1906 | 1907

Schede

Fra il 1906 e il 1907 Tullo Golfarelli (1852 - 1928) è impegnato anche nel concorso artistico nazionale bandito il 2 luglio 1906 dal Comune di Torino per la realizzazione dei gruppi statuari che dovevano ornare il nuovo ponte monumentale sul Po dedicato al re Umberto I. Al concorso aderiscono 25 scultori provenienti da tutta Italia: Bologna, Torino, Firenze, Roma e Milano. I 200 bozzetti che vengono presentati sono esposti nel gennaio del 1907 nelle gallerie della Mole Antonelliana. Golfarelli deve misurarsi con artisti del calibro del bolognese Giuseppe Romagnoli, dei torinesi Celestino Fumagalli e Cesare Biscarra, del milanese Giovanni Ponzoni, del veneziano (ma romano d’adozione) Vito Pardo, dei toscani Ezio Ceccarelli e Lorenzo Guazzini. Per certo, anche in questa occasione, lo scultore romagnolo si distingue per l’inventiva e l’eleganza dei suoi modelli: «indubbiamente i suoi lavori vengono fatti segno a caldi elogi da parte anche degli artisti. Non sarà sua la vittoria perché nel programma si diceva che dovevano essere allegorici i gruppi e ricordare il compianto sovrano cui il ponte monumentale sarà destinato. Il Golfarelli invece ci diede: Sereno, Calma, Turbine e Vortice: quattro gruppi a tritoni e najadi, ma plasmati con grande ingegno; figurine graziose, di carattere proprio che si adatterebbero ottimamente a gruppi di gran ponte su un gran fiume quale è il Po; quattro bozzetti che fanno molto onore all’autore». Nell’album conservato presso il Museo del Risorgimento si possono ammirare le immagini dei quattro modelli in gesso e attraverso esse si ha prova della felice soluzione plastica ideata dallo scultore, di evidente ispirazione neo-barocca quasi a volere contrastare l’imperante accademismo nella produzione artistica del tempo.

Scriverà a questo proposito Golfarelli nella relazione che accompagna la consegna delle opere (datata 24 dicembre 1906): «Il concetto che mi guidò nell’eseguire i suddetti bozzetti fu quello di attenermi a tutto ciò che di fantastico anima il regno delle acque. Perciò pensai di aggruppare decorativamente Tritoni e Najadi e Sirene e Pesci e mostri del Mare e dei Fiumi cercando di dare vivacità ai gruppi, perché credo che tutte le opere d’arte che vanno esposte al pubblico debbano essere chiare nel concetto e nella forma e dilettare la vista e l’intelletto dell’osservatore. Di più pensai di dare ai gruppi una forma di assieme che si armonizzasse coll’architettura del Ponte, acciocché questi gruppi non stridessero e deturpassero le linee architettoniche così sapientemente pensate dall’ill[ustre]architetto Ristori. Non so di certo se a tutte queste mie idee io abbia raggiunto lo scopo di spiegarle chiare. I gruppi dall’avviso di concorso debbono essere fusi in bronzo e devono avere un’altezza di circa metri 5. È necessario quindi modellare in creta all’altezza vera i gruppi poi formarli in gesso e poscia consegnarli alla fonderia che farà poi la fusione in bronzo con quei processi che comunemente si fanno». L’esito del concorso, come preannunciato, non gli è favorevole. Resta il fatto che il tema del mare e delle fantastiche figure che lo animano sarà, per Golfarelli, fonte inesauribile di ispirazione anche per altre opere di grande suggestione e di elevata qualità artistica: si pensi, ad esempio, al pregevolissimo bronzo Tritone (nell’album bolognese presentato con il titolo Annuncio di burrasca), eseguito più tardi, nel 1912, plasticamente permeato di gusto floreale («opera elaboratissima, di gusto alessandrino, tutta vibrante d’intimo movimento», così viene descritto in una guida del 1935), oggi conservato, assieme ad altre sue opere, nelle collezioni d’arte di proprietà del Comune di Forlì.

Silvia Bartoli

Testo tratto da: Silvia Bartoli, Paolo Zanfini, Tullo Golfarelli (1852 - 1928), Minerva Edizioni, 2016. Fonti: BMRBo, Album Golfarelli.