Sigmundsherberg (Austria)

Sigmundsherberg (Austria)

Scheda

Il campo di prigionia di Sigmundsherberg

Il campo di prigionia si trovava nelle vicinanze di Sigmundsherberg, paese della bassa Austria, distretto di Horn; attualmente il paese conta circa 2.000 abitanti ed è collocato su di un pianoro a 429 metri sul livello del mare.
Il campo di prigionia, costruito verso la fine del 1914 per il concentramento dei prigionieri russi, nel 1916 divenne campo di prigionia per soli soldati italiani; poteva contenere 40.000 uomini, ma in realtà i detenuti risultarono sempre in numero superiore.
Le autorità militari austriache cercarono di rimediare all’affollamento dislocando i prigionieri in centri di raccolta esterni; in uno di questi erano rinchiusi gli ufficiali italiani.
Il campo di prigionia di Sigmundsherberg era servito da una buona rete ferroviaria, tanto che divenne centro per lo smistamento della posta per tutti i campi dell’Austria Ungheria, arrivando a trattare migliaia di pacchi viveri e vestiario e decine di migliaia di lettere al giorno. Sigmundsherberg serviva anche da convalescenziario per prigionieri provenienti da altri campi e stazione di transito dei treni ospedale adibiti al rimpatrio attraverso la Svizzera.
All’interno del campo sorsero baracche destinate ai lavori più vari: si riparavano scarpe militari e si cucivano le divise, mentre i soldati più abili smontavano gli aerei non più in grado di volare per il recupero dei pezzi di ricambio.
Nel solo 1916 oltre 50.000 prigionieri, suddivisi in squadre, partirono dal campo di Sigmundsherberg per lavorare in fabbriche e miniere dell’ Austria Ungheria, alcune squadre parteciparono alla costruzione della ferrovia sopraelevata di Vienna.
Nella sola agricoltura furono impiegati decine di migliaia di ex soldati, che all'arrivo della stagione invernale venivano rinviati al campo. Il datore di lavoro austriaco, analogamente a quanto succedeva in Italia, doveva garantire alle squadre di prigionieri-lavoratori vitto e alloggio ed il rispetto dell’orario di lavoro e di riposo in vigore per gli operai civili. 
La sanità all’interno del campo di Sigmundsherberg era garantita da 4 medici austriaci e da alcune decine di medici italiani comandati dal tenente colonnello Ettore Castoldi, coadiuvati da un discreto numero di infermieri scelti tra gli stessi prigionieri.
Il momento peggiore si ebbe dopo lo sfondamento di Caporetto, quando al campo arrivarono migliaia di soldati italiani, per la maggior parte feriti e debilitati per le privazioni imposte dalla guerra: tra novembre del 1917 e maggio 1918 ne morirono 334. 
Le autorità militari di Sigmundsherberg cercarono di ovviare alla scarsità degli approvvigionamenti impiantando all’interno del campo una fattoria per la produzione agricola e una macelleria, ma nonostante tutto si raggiungeva a malapena l'autosufficienza per le decine di migliaia di prigionieri e per i guardiani austriaci del campo. 

Nel novembre del 1917 nel campo iniziò la pubblicazione del giornale settimanale “La Scintilla” che riportava notizie della vita del campo, articoli letterari e indicazioni mediche. Annesso al campo di prigionia vi era il cimitero costruito da prigionieri italiani, dove furono inumate 2.398 salme di nostri soldati. Nel 1922 il cimitero fu riordinato e il monumento centrale inserito all’interno di una cappella votiva, per proteggerlo.

Su di esso troneggia la scritta “SUIS ITALIA MILITIBUS”.

Paolo Antolini

Bibliografia: Giovanni Casarico, Esilio indomito. Ristampa de "La Scintilla", giornale di battaglia nella prigionia degli italiani in Sigmundsherberg, 1916-1918, Dogliani, Felice Casarico, 1925;

Rudolf Koch, Das Kriegsgefangenenlager Sigmundsherberg 1915 – 1919, Wien, VWGÖ, 1981

La ricercatrice Silvia Musi ha realizzato un interessante lavoro sui militari italiani sepolti nel cimitero di Sigmundsherberg consultabile all'indirizzo web: 
http://www.pietrigrandeguerra.it/wp-content/uploads/2012/01/Sepolti-Cimitero-Militare-Italiano-di-Sigmundsherberg.pdf 
Il documento è contenuto in una ampia ricerca pubblicata sul sito:
http://www.pietrigrandeguerra.it/soldati-da-tutta-italia-sepolti-in-cimiteri-locali/cimitero-sankt-georgen-am-steinfeld/

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“Mandatemi carta e buste...". Lettere dal fronte 1915-1918 a cura di Lorenza Servetti. Comune di Budrio

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