Schede
In marzo e aprile si scatenano grandi scioperi nelle fabbriche del Nord Italia. A Bologna la lotta si sviluppa nelle campagne e in alcuni complessi industriali, come l’ACMA, il polverificio di Marano, il Pirotecnico, dove si hanno manifestazioni di protesta con temporanee sospensioni del lavoro. Nella Bassa entrano in agitazione soprattutto le mondine di Medicina, Baricella e Bentivoglio, ma anche le operaie della ditta Comi, una fabbrica di maglie, manopole e passamontagna per l’esercito, dove è prospettata una diminuzione del cottimo. La portata delle agitazioni è ancora limitata. Le radici del movimento di protesta non sono ancora molto estese. E' appena avviata la congiunzione tra lotte per migliori condizioni di lavoro e "consapevolezza antifascista" (Preti).