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Lucia Sabbioni

22 febbraio 1929 - [?]

Scheda

Lucia Sabbioni, da Renato e Nazzarena Opali; nata il 22 febbraio 1929 a Marzabotto; ivi residente nel 1943. 4 elementare. Casalinga.
Militò nella brigata Stella rossa Lupo e operò su Monte Sole.
Il 29 settembre 1944, durante l'eccidio di Marzabotto, con la madre, i fratelli e altri parenti si rifugiò nella chiesa di Casaglia. Quando arrivarono i tedeschi tutti i presenti - oltre 150 persone - furono costretti a uscire e a recarsi nel vicino cimitero.
Poi iniziò il massacro: i tedeschi spararono con due mitragliatrici e gettarono bombe a mano. Sopravvisse al massacro, anche se ferita al fianco sinistro e alle gambe e restò immobile accanto ai familiari morti, nel timore di essere scoperta. Quando i tedeschi se ne furono andati fu soccorsa da alcune donne rimaste illese.
A terra giacevano 147 morti, tra i quali la madre, i fratelli Adriana, Bruna, Giovanna, Irene e Otello.
Lo stesso giorno furono uccisi il nonno Desiderio Sabbioni e lo zio Gaetano Sabbioni.
Per un paio di giorni restò nascosta in un bosco, senza mangiare e bere e priva di soccorsi. Poi, a piedi, raggiunse un centro abitato dove ricevette la prima cura e da qui, non senza difficoltà, fu trasportata in ospedale a Bologna. Riconosciuta partigiana dal 15 dicembre 1943 alla Liberazione. Testimonianza in RB5. [O]