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Domenico Ravanelli

20 febbraio 1887 - [?]

Scheda

Domenico Ravanelli, da Luigi e Ersilia Bosi; nato il 20 febbraio 1887 a Castel S. Pietro Terme. Coltivatore diretto. Iscritto al PPI.
Il 16 gennaio 1923 fu eletto sindaco di Dozza, da una maggioranza della quale facevano parte cattolici del PPI e fascisti.
Essendo segretario delle Fratellanze coloniche di Dozza, si oppose quando i fascisti cominciarono a usare violenza contro i coloni cattolici per indurli a lasciare il loro sindacato e a aderire a quelli corporativi. Il 23 marzo 1924 a Toscanella (Dozza) fu bastonato perché, come scrisse il sottoprefetto di Imola in un rapporto al Prefetto, «faceva propaganda antifascista tra alcuni contadini». Stanco di essere aggredito anche nell'aula del consiglio comunale, il 7 maggio 1924 rassegnò le dimissioni. Nella lettera inviata al prefetto scrisse che era stato «aggredito e percosso a sangue». Il sottoprefetto lo invitò a ritirarle e ad iscriversi ai sindacati corporativi, per evitare altre violenze. Qualche tempo dopo, quando le Fratellanze si sciolsero e i coloni passarono al sindacato fascista, divenne funzionario dell'Associazione fascista lavoratori agricoli. [O]